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“Una via d’uscita dalla crisi: proposte concrete per la ripresa economica” è il titolo del dibattito in programma a Ferrara giovedì 24 luglio alle 21 nella ‘sala della musica’ di via Boccaleone 19, all’interno del chiostro di San Paolo. Parteciperanno gli economisti Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, autori del volume “La soluzione per l’euro” edito da Hoepli, e Luigi Marattin, assessore al Bilancio del Comune di Ferrara nonché docente di Economia all’Università di Bologna.

L’incontro è stato preceduto nelle settimane scorse da un vivace confronto dialettico che ha trovato spazio sul nostro quotidiano: Cattaneo e Zibordi segnalano la necessità e l’urgenza di una considerevole immissione di liquidità nel sistema (almeno 200 miliardi di euro) per determinare un positivo shock e favorire il rilancio dell’economia. Al riguardo propongono la creazione di certificati di credito fiscale come succedanei di una moneta interna: un ingegnoso compromesso per restare all’interno dell’eurozona recuperando però una sostanziale sovranità monetaria. Marattin manifesta forti riserve, connesse in particolare a paventati rischi di inflazione. Gli interventi precedenti e le analitiche considerazioni dei protagonisti sono consultabili nell’archivio di ferraraitalia [per leggere clicca qua]

Ma anche la stampa nazionale, dopo un primo momento di scarsa considerazione, sta cominciando a riservare spazio al tema. Qua riportiamo i collegamenti a un primo articolo del 2013 del quotidiano economico Il sole 24 ore [leggi], una recente recensione al volume di Cattaneo e Zibordi di Italia oggi (quotidiano anch’esso di matrice economica, principale concorrente editoriale del Sole) [leggi], che mostra molto interesse a quanto espresso. Infine lo sguardo internazionale di Ecomonitor, testata online statunitense specializzata nell’informazione economica che al caso Italia e all’originale soluzione prospettata dedica un approfondimento [leggi]

L’appuntamento di giovedì 24, organizzato da ferraraitalia con il sostegno organizzativo di Gruppo economia Ferrara, Emmaus Ferrara e il patrocinio del Comune di Ferrara, si preannuncia caldo, non solo per questioni climatiche: l’auspicio, dati i temi in discussione, è che al di là delle schermaglie verbali possa prevalere la condivisa volontà di ricerca di una possibile e concreta via di soluzione per la crisi che ci attraversa.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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