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“Stop al genocidio”, studenti e Cobas in piazza a Firenze, sabato 2 marzo

“Firenze non ha paura. Stop al genocidio”, studenti e Cobas in piazza a Firenze
Sabato 2 marzo presidio al consolato americano alle 18

Firenze non ha paura. Stop al genocidio” in Palestina. I sindacati di base del Si Cobas, gli studenti di sinistra i collettivi degli studenti delle scuole superiori tornano in piazza a Firenze. Studenti e lavoratori si ritroveranno già domani in piazza Santissima Annunziata (dalle 16.30) “per un’assemblea aperta di convergenza, verso la mobilitazione cittadina” di sabato prossimo, alle 18, “per rivendicare il diritto di manifestare ed esprimersi sotto al consolato Usa“, annunciano le sigle in un post che sta circolando sulle piattaforme social. Sabato, si spiega dopo le cariche dello scorso venerdì, “torneremo a manifestare al fianco del popolo palestinese. Porteremo la nostra voce davanti al consolato Usa per richiedere la fine del genocidio, il cessate il fuoco immediato, la fine dell’occupazione coloniale israeliana”. Perché, si spiega, “non può vincere la paura” e “non possono vincere i manganelli”.

studenti protesta firenze

E perché “di fronte all’orrore che quotidianamente si consuma a Gaza sentiamo dentro di noi il dovere di non rimanere indifferenti; di fronte alle violenze della polizia di Firenze e di Pisa rivendichiamo il diritto di manifestare, di esprimerci, di protestare”. Oggi “c’è un urlo che si deve sentire sempre più forte. È quello delle migliaia di ragazze e ragazzi che in Palestina non hanno più scuola, casa, genitori o non hanno più la vita. Sono già più di 10.000 i minori uccisi in 100 giorni dai bombardamenti israeliani. Sta a noi fare risuonare questo urlo. Farlo nostro. Dalle scuole, dalle università, dai posti di lavoro. Farlo diventare coro. Fargli rompere i bavagli della censura e dei manganelli”.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)