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Da: Comune di Comacchio – Segreteria Generale

Dopo il successo registrato dallo spettacolo inaugurale con Dario Vergassola, che ha visto la platea della Sala Polivalente gremita di pubblico, la settima edizione di Comacchio a Teatro prosegue con un altro tutto esaurito. Venerdì 25 gennaio è infatti in programma uno degli appuntamenti più attesi della stagione teatrale diretta da Massimiliano Venturi, che vedrà protagonista l’istrionico Paolo Rossi circondato da un ricco cast di attori e musicisti. A fianco dell’indomabile guitto calcheranno il palco comacchiese Renato Avallone e Marco Ripoldi (già attori culto del Terzo Segreto di Satira), Marianna Folli, Chiara Tomei, Francesca Astrei e Caterina Gabanella, che accompagnati dalle musiche dal vivo di Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari presenteranno Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles. Lo spettacolo è una novità di carattere nazionale per questa stagione, e segna una nuova tappa del lungo viaggio di Paolo Rossi attorno al pianeta Moliere.Un lavoro di grande originalità ed improvvisazione, un sogno attraverso cui la compagnia arriva finalmente a destinazione; un varietà onirico di diversi numeri e di diversi livelli di espressione artistica, che spaziano dalla prosa alla musica. Ancora una volta si incrociano con le visioni del tempo presente la storia del conflitto tra il potere e i fuorilegge, intesi come coloro che vivono ai margini della strada e non hanno voce, in bilico tra la scena e la vita, tra il teatro e il potere. Uno spettacolo di teatro, sogno, speranza, parola, musica e risate.
L’appuntamento è dunque per venerdì 25 gennaio alle ore 21 in Sala Polivalente (via Agatopisto 7, Comacchio). Lo spettacolo è già sold out, ma la prevendita per i prossimi appuntamenti prosegue ogni martedì ore 15-18 a Comacchio in Biblioteca a Palazzo Bellini, ed ogni mercoledì ore 16-19 al Teatro Barattoni di Ostellato. Nelle giornate di spettacolo la biglietteria apre alle ore 20. Informazioni al 349 0807587, prevendita on-line sui siti www.comacchioateatro.it e www.sipariostellato.it.
La programmazione teatrale proseguirà poi facendo tappa ad Ostellato, dove venerdì primo febbraio Paolo Hendel inaugurerà la stagione del Teatro Barattoni con il suo nuovo spettacolo. Sarà nuovamente la volta di Comacchio venerdì 8 febbraio, quando sul palco della Sala Polivalente sarà protagonista Annagaia Marchioro, con lo spettacolo Fame mia, quasi una biografia, libero adattamento dell’omonimo best seller di Amélie Nothomb. Domenica 27 al via anche la programmazione pomeridiana per ragazzi e famiglie: si partità da Vaccolino, dove alle ore 16 andrà in scena lo spettacolo di burattini Cavoli a Merenda, presentato dalla compagnia marchigiana Teatro alla Panna.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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