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Da ufficio stampa

Sabato 25 marzo 2017 sarà un giorno importante per la storia dell’antico delta del Po. Verrà ufficialmente inaugurato a Comacchio, città lagunare in Provincia di Ferrara, il nuovo Museo Delta Antico, che racconterà, grazie agli oltre 2000 reperti archeologici in esposizione permanente, l’evoluzione del territorio e degli insediamenti umani che hanno caratterizzato la storia di questa affascinante area geografica.
Il Museo, la cui apertura è frutto di un’intensa collaborazione tra il Comune di Comacchio, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio e Ferrara e il Polo Museale dell’Emilia Romagna, trova spazio nell’antico Ospedale degli Infermi di Comacchio, bellissima e preziosa testimonianza del riformismo pontificio settecentesco.
Eretto tra il 1778 e il 1784 dalla comunità comacchiese su impulso di papa Clemente XIV, l’ospedale era stato concepito come luogo a carattere “sacro”, come tutt’ora evoca l’austero prospetto anteriore in stile neoclassico, realizzato dall’architetto ferrarese Antonio Foschini, che richiama l’immagine di una cattedrale, ed è stato attivo nella sua funzione nosocomiale fino alla metà degli anni Settanta del Novecento.
Oggi, grazie a uno sofisticato intervento di restauro architettonico, la struttura, inserita nel suggestivo centro storico di Comacchio, diventa il palcoscenico ideale per accogliere ed esporre il grande patrimonio archeologico del territorio, dall’antichità al Medioevo. L’allestimento sarà organizzato in quattro sezioni: ripercorrerà, anche grazie a reperti finora mai esposti in pubblico, l’evoluzione delle civiltà preistoriche, dall’antica città di Spina all’età romana, nonché l’origine del centro di Comacchio. I reperti, in buona parte restaurati per l’occasione, saranno ulteriormente valorizzati da innovativi ausili digitali che creeranno percorsi visivi, uditivi e anche olfattivi di sicuro impatto per i visitatori.
Insieme alla mostra “Lettere da Pompei”, in esposizione fino al 2 maggio sempre a Comacchio, a Palazzo Bellini, il Museo Delta Antico rientra nel Protocollo d’intesa siglato tra il Comune di Comacchio e il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), che prevede un impegno alla reciproca promozione tra i due musei cittadini, allo scambio di reperti per la realizzazione di eventi espositivi, alla condivisione di esperienze e pratiche virtuose in ambito scientifico e nella gestione di strutture museali, inaugurando di fatto un nuovo modello virtuoso di collaborazione tra grandi musei e piccole realtà espositive. Il nascente Museo, insomma, oltre ad apprestarsi a rappresentare un fulcro di raccolta e divulgazione della storia dell’intero Delta del Po, è già partner di uno dei musei archeologici più importanti al mondo.

Museo Delta Antico
Comacchio, Ospedale degli Infermi
Via Agatopisto, 2
Aperture
Da novembre a febbraio
Lunedì chiuso
Da martedì a giovedì: ingresso con guida alle 10.30 e alle 15.30
Venerdì e sabato: apertura 9.30-13.00 e 14.30-18.00
Domenica e festivi: apertura 10.00-17.00 orario continuato
Da marzo a giugno – da settembre a ottobre
Lunedì chiuso
Da martedì a domenica: apertura 9.30-13.00 e 15.00-18.30
Luglio e agosto
Apertura tutti i giorni 9.30-13.00 e 15.00-18.30
Tariffe
Biglietto intero: € 6,00
Biglietto ridotto (11-18 anni; over 65; gruppi minimo 20 persone): € 3,00
Ingresso omaggio: minori di 11 anni; disabili con accompagnatore; guide turistiche; militari; giornalisti
Servizio guida: € 50,00
Biglietto unico per tutti i Musei e le Valli di Comacchio, che comprende ingressi a Museo Delta Antico, La Manifattura dei Marinati, Casa Museo Remo Brindisi e visita in barca agli antichi Casoni da pesca: € 17,00 intero – € 14,00 ridotto
Percorsi scolastici
Visite guidate su prenotazione con percorsi e laboratori didattici per scolaresche di ogni ordine e grado.
Percorsi didattici: Giochi e giocattoli degli antichi romani / La vita di bordo / L’arte degli antichi vasai.
Biglietto di ingresso: € 3,00
Biglietto di ingresso + guida: € 5,00
Biglietto di ingresso + guida + laboratorio: € 7,00
Info e prenotazioni: 0533 311316
Informazioni
Biglietteria, Informazioni e Accoglienza Turistica: tel. 0533 311316
comacchio.iat@comune.comacchio.fe.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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