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da: Associazione Zone K

Sabato 2 Aprile al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara il concerto del progetto Lucistante.
Lucistante nasce nel 2010 da un’idea musicale e testuale di Simone Beghi, Piero Cavallina e Carlo Binder e rappresenta la periferia sognante di una città emiliana, la sua poesia, i suoi lampioni rotti dai sassi e la sua solitudine di finestre accese nel cuore della notte tramite un arrangiamento fresco ed elegante con tre chitarre acustiche e due voci.
Simone Beghi (voce e chitarra) nasce come cantautore, scrittore di testi, musicista autonomo, collaborativo ed inquieto. Dapprima impegnato nel mondo delle sonorizzazioni di reading poetici presso Centro Sociale La Resistenza di Ferrara, in duo con il poeta ferrarese Fabio Vallieri in un progetto di poesia in musica chiamato Tetro, e parallelamente con il duo di musica Elettronica Sperimentale Dioscuro insieme a Davide Passerini. Inoltre ha partecipato a tributi rigorosamente acustici reinterpretando canzoni note e meno note di Bob Dylan e Neil Young nel modenese e nel reggiano. Ha vinto il primo premio per la migliore canzone erotica italiana 2014 al Festival di Prato con il brano “Restami”, arrangiato e suonato da Mirco Guerrini e cantato da Monica Demuru.
Piero Cavallina (chitarra) è musicista acustico per eccellenza. Piero perfeziona il suo strumento e dona quel tocco di classe al progetto Lucistante facendo tesoro delle sue grandi doti di arrangiatore per cover acustiche (nel progetto StringinTrio) e del percorso musicale di specialista solista e ritmico nel glorioso gruppo ferrarese anni 90 dei Pornofunky. Piero ama le sonorità che solo la chitarra acustica può dare, il suono caldo del suo tocco è un microcosmo di classe e di indie folk graffiante: un vero e proprio marchio dell’artigianato acustico del Lucistante.
Carlo Binder (voce, chitarra 12 corde) è membro della storica band ferrarese tributo a Fabrizio De Andrè (Minuscoli Frammenti della fatica della Natura) e ha militato in moltissime formazioni locali di impronta rock e si è cimentato in di diversi strumenti, stili e generi musicali. L’impronta della sua 12 corde è ritmica, il suo senso dell’arrangiamento
geniale e la sua voce in grado di essere romantica e sognante. E’ voce solista nel brano “Leggeva Dylan Thomas” ed è l’ossatura ritmica di Lucistante che si poggia sul battere e levare della sua cassa armonica in legno.
Lucistante produce semplici canzoni per tre chitarre acustiche in un intreccio di anime e corde dal suono inconfondibile.
Lucistante si è esibito in piccoli locali ferraresi, piazze, bar e persino su una nave nei canali di Comacchio.
La serata prenderà forma fin dalle ore 19 con l’aperitivo e il sottofondo della musica in vinile. Il concerto inizierà intorno alle ore 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per info e prenotazione tavoli tel. 346.0876998

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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