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“Metti in circolo il tuo amore, come fai con una novità”, canta Ligabue. Qui non si tratta di amore, ma di una novità da mettere in circolo sì. Una buona prassi, un servizio che trasforma un problema in una risorsa e che coniuga decoro urbano, recupero e riuso, mobilità sostenibile e inclusione sociale. Stiamo parlando delle riciclette, mezzi ormai conosciutissimi a Ferrara. Sulle loro ruote corre un duplice valore aggiunto, ambientale e sociale: sono state rigenerate, oppure alcune delle loro parti provengono da biciclette non più utilizzabili cui viene ridata nuova vita attraverso il lavoro di meccanici esperti, che collaborano con persone alla ricerca di nuove opportunità di inserimento nel mondo del lavoro e della socialità. Il tutto in maniera economicamente sostenibile, riunendo così i tre cardini dell’economia circolare: sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Ecco perché la Regione Emilia Romagna nel dicembre 2016 ha assegnato alla Cooperativa Sociale il Germoglio, che ha ideato e gestisce il progetto Ricicletta, il premio come Innovatori responsabili, nella categoria ‘L’impresa per la crescita e l’occupazione’.

Ora, a distanza di quasi un anno, si passa a Ricicletta 2.0: da iniziativa virtuosa di una singola cooperativa sociale a progetto di economia circolare e responsabilità sociale di un’intera comunità, grazie al coinvolgimento attivo di Enti Locali, multiutily e agenzia per la mobilità. L’obiettivo, ci spiega Tania – responsabile del settore Mobilità Il Germoglio – è trasformare un’ampia rete di collaborazioni in una pratica strutturata e replicabile: “Ricicletta 2.0 è un protocollo d’intesa che mira creare una serie di strumenti che poi saranno già pronti per altri attori”. “Il territorio di attuazione continua a essere Ferrara, ma il traguardo finale sarà una filiera strutturata e replicabile” per altre realtà e altri prodotti.

Clicca sull’immagine per ingrandire la locandina dell’evento

La presentazione ufficiale di Ricicletta 2.0 sarà nel pomeriggio di lunedì 27 novembre presso il Palazzo della Regione Emilia Romagna, in viale Aldo Moro 30 a Bologna. “La concessione di questo spazio per la divulgazione di un progetto con finalità sociali – continua Tania – è parte del premio che la Regione ci ha conferito lo scorso dicembre e abbiamo deciso di sfruttare quest’occasione per portare su un palcoscenico più ampio questo progetto, giocando sul fatto che molti comuni della Regione sono sensibili alla cultura della bicicletta”.
Dopo i saluti istituzionali di Manuela Ratta, del Settore Ambiente Emilia Romagna, e di Caterina Ferri, Assessore all’ambiente del Comune di Ferrara, “le varie realtà aderenti illustreranno il loro contributo e le modalità di coinvolgimento nel protocollo”. Il Germoglio, che ha ideato e che gestisce “Ricicletta 1.0” scherza Tania, il Comune di Ferrara “che è coinvolto sul versante del decoro urbano”, Hera “che con la collaborazione di Last Minute Market si impegnerà nella raccolta e nella differenziazione dei rifiuti per il loro successivo riuso”, AMI Ferrara, “che si occuperà del lavoro culturale di sensibilizzazione sul territorio” e Punto 3 Srl, “che ha collaborato alla strutturazione del protocollo”. Alle 18.00 l’incontro si concluderà con un operativo preparato naturalmente da 381 Storie da gustare: “più circolari di così!” afferma Tania sorridendo.

La partecipazione è gratuita, ma è gradita l’iscrizione compilando il form che troverete a QUESTO LINK

Sito www.ilgermoglio.fe.it/ricicletta
Pagina Facebook de Il Germoglio

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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