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“..Nel frattempo io riconosco la mia bici con sopra un magrebino di m… Lo blocco, questo scappa e io come una pazza urlo che il bastardo l’avevo individuato. A quel punto è guerra. Il patriota Vittorio … – in questa guerra tra stranieri ladri, malviventi e noi italiani – si mette a caccia … becca tre magrebini, si fa giustizia da solo … Magreb 0 Italia 2 (le nostre bici tornate a casa) … diciamo che i magrebini non avranno più tanta voglia di rubare le nostre bici se avranno il dubbio che vi sia un Patriota Camerata pronto a farsi giustizia”. Parole di Elena Donazzan, assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Veneto (sic), che su Facebook esterna la propria soddisfazione.
La vicenda è stata richiamata da Mario Zamorani, esponente dell’associazione Pluralismo e dissenso, ricordando come, ad agosto, pochi giorni dopo quel contestatissimo episodio il vescovo di Ferrara monsignor Luigi Negri, ospite a Schio di un meeting dei giovani del movimento mariano, chiese di incontrare proprio l’assessore ‘patriota’, alla quale pubblicamente si rivolse affermando: “Ce ne fossero di politici come Elena Donazzan, con la sua cultura”.

Le perle del monsignore sono raccolte in un ricco e ben documentato dossier confezionato dall’associazione ferrarese. Non tutte, però: mancano, per esempio, proprio il siparietto con la Donazzan e l’ultimo del Frecciarossa, “perché – spiega Zamorani – ci siamo riferiti solo a pronunciamenti pubblici e incontrovertibile del vescovo”: discorsi e dichiarazioni ufficiali, insomma.
Le esternazioni del vescovo di Ferrara e Comacchio saranno inviate entro la metà di dicembre a papa Francesco nonché, per conoscenza, al cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei e a monsignor Nunzio Galantino, che della Conferenza episcopale è segretario generale.
Ad accompagnarle è una lettera in cui si rileva come “le parole dell’Arcivescovo della nostra comunità si discostino troppo frequentemente e su troppe questioni da quelle del Papa. Spesso le affermazioni dell’Arcivescovo si rivelano distoniche, quando non antitetiche addirittura”.

Zamorani e Niccolò Giubelli, rappresentanti dell’associazione, insistono sul fatto che le affermazioni del vescovo risultano spesso “divisive”. “Un conto è il sacrosanto diritto di ognuno di esprimere la propria opinione, altro è esacerbare gli animi. Il vescovo Negri, a nostro avviso, usa spesso parole non ispirate a misericordia e a carità ma, anzi, sembra, persino al loro contrario. Esse creano nel nostro territorio un diffuso e significativo senso di disagio sia fra i cattolici che fra i non cattolici”.
Si dichiarano “persuasi che il vescovo Negri agisca con onestà intellettuale e nel pieno esercizio della sua libertà, che rispettiamo pienamente e convintamente”, ma riconfermano “le perplessità: è questione di modalità e di sostanza”, spiegano. “E’ venuta meno la reciprocità del confronto, manca lo spirito di dialogo”. Il modo ancor ci offende, si potrebbe letterariamente parafrasare.

L’ultima citazione del dossier è quella in cui il vescovo sostiene che “tutto il mondo è in mano al demonio”.
“Oltre crediamo non si possa andare – osserva Zamorani – Se si pensa questo si oscura ogni speranza”.

Per questo si fa appello a papa Francesco, indicato come “autorità morale di levatura mondiale” capace di parlare ai credenti come ai non credenti. Mentre a monsignor Negri augurano di ritrovare “quella serenità che i suoi usuali comportamenti inducono a ritenere perduta”.

La lettera, in cui si esprime “il profondo disagio dei sottoscrittori”, sarà inviata al pontefice entro la metà di dicembre con le firme di chi deciderà di condividerne i contenuti e le finalità. Fra i primi, alcuni esponenti di spicco del mondo cattolico ferrarese, come l’ex assessore Alessandra Chiappini, il teologo Massimo Faggioli, docente all’Università del Minnesota e autore di numerosi apprezzati saggi su temi di carattere religioso,* il professor Enrico Grandi che insegna all’Università di Bologna e l’artista Maria Paola Forlani.
Tra un anno esatto monsignor Negri sarà in età da pensione. “Speriamo che a Ferrara si proceda come a Bologna con Caffarra, senza proroghe” afferma Zamorani. Ma di questi tempi sono frequenti anche i prepensionamenti, con o senza incentivo… Gli esponenti di Pluralismo e dissenso sorridono. “Vi attendete provvedimenti a seguito dell’invio della lettera che avete preparato? Ci aspettiamo che il papa la legga…”. Il pacco regalo è quasi pronto per la spedizione. E per Natale sarà sulla scrivania di Francesco.

Qui pubblichiamo il dossier che sarà spedito a papa Francesco [leggi]

Il testo integrale delle lettera è disponibile sul sito di Pluralismo e Dissenso [vai]

* L’annuncio dell’adesione di Massimo Faggioli, dato da Mario Zamorani in conferenza stampa e correttamente riportato da vari organi di informazione, è stato in seguito smentito dal docente dell’Università del Minnesota con questa breve precisazione: “Non sono tra i 300 firmatari della lettera su ‪Negri‬, anche se ritengo l’episcopato di Negri un disastro”.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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