IL FATTO
Oltre 600 sieropositivi nel ferrarese, riparte la campagna di prevenzione contro l’Aids
Circa tremila nuovi casi in più ogni anno Italia, quattrocento in Emilia Romagna e, l’anno passato, ventotto nel Ferrrarese, dove i sieropositivi sono più di 600, cinquecentotrentasei dei quali trattati con tre differenti farmaci indispensabili a cronicizzare l’infezione, che contagia principalmente persone sessualmente attive tra i 25 e i 40 anni. Sono i numeri della sieropositività, che solo a Ferrara comporta una spesa farmaceutica di 4milioni di euro a carico della sanità pubblica.
Non è emergenza, ma è necessario mantenere i riflettori accesi su un’infezione “dimenticata” ma sempre in agguato, sicché la campagna d’informazione deve ripartire con rinnovata forza concentrandosi sull’”amore sicuro e consapevole”. Si ricomincia da un corso di formazione riservato ai giornalisti, che il 29 novembre vedrà lo psicologo e psichiatra Stefano Caracciolo concentrarsi sulla comunicazione dei dati collegati alla malattia e lo farà affrontando un percorso per immagini tratte da film sull’Aids. Il programma prosegue con un’anteprima domenica pomeriggio, alle 17.30, in piazza Municipale, dove va in scena Write Aids flash mob, seicento palloncini rossi formeranno la scritta Hiv, un’installazione accompagnata dalla presenza di uno stand informativo.
Da oggi e fino al 5 dicembre la Sala Arengo del Comune (chiuso il sabato) ospita la mostra Write Aids story: l’Aids attraverso occhi e pensieri dei giovani; lunedì alla Sala Estense, dalle ore 8.30, si alternano differenti incontri con le scuole, che nei giorni successivi toccheranno gli istituti superiori “Monaco”, “T.L. Civita” di Codigoro e il “Remo Brindisi” del Lido degli Estensi. Il progetto, alla cui realizzazione hanno collaborato la Commissione interaziendale per la lotta all’Aids, gli operatori di Free Entry, il Comune, l’Avis ferrarese e provinciale, l’Afm (farmacie comunali) e l’Associazione Ferrara by Night, ha un obiettivo preciso: sensibilizzare il pubblico e di conseguenza prevenire il contagio da Hiv. E’ questo lo scopo di “World Aids day”, la giornata mondiale contro l’Aids celebrata l’1 dicembre.
“L’Aids non passa di moda, non è stato sconfitto – ricorda l’assessore alla Sanità Chiara Sapigni – E’ necessario rafforzare la prevenzione”. E’ l’unica via per contenere i casi di contagio che avvengono attraverso il sangue e i rapporti sessuali con persone infette e spesso ignare di esserlo. “E’ una realtà di cui si tende a parlare poco, ma ogni anno si rileva lo stesso numero di nuovi casi che si aggiungono ai vecchi”, spiega l’infettivologa Laura Sighinolfi dell’azienda ospedaliera.
“Stiamo lavorando attraverso nuovi mezzi di comunicazione tra cui i social network per raggiungere un maggior numero di persone estranee ai percorsi di prevenzione tradizionali avviati nelle scuole e al Sert, dove alcuni utenti hanno suggerito diversi metodi informativi soprattutto all’interno delle famiglie chiamate a confrontarsi con questa realtà”, racconta Luisa Garafoni, direttore del Sert. Rispetto e consapevolezza sono le due parole d’ordine su cui si basa la guerra alla sieropositività perché “tutto dipende dalla scelta personale dei propri comportamenti sessuali”, dice Garafoni ricordando quanto adolescenti e giovanissimi siano i più colpiti dalle malattie sessuali, mentre i tossicodipendenti, pur rimanendo una categoria a rischio, sono la più sotto controllo rispetto a fasce di popolazione meno informate sull’infezione.