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LA NOVITA’
Roadissea, un’opera rock per raccontare un eroe sempre attuale

Tempo di lettura: 2 minuti

Ulisse un uomo che non va mai giù di moda. All’eroe di Omero è dedicata Roadissea, opera rock italiana scritta e diretta da Ricky “doc” Scandiani, pianista e insegnante della Scuola di Musica Moderna di Ferrara, produttrice dello spettacolo teatrale a cui è dedicato un doppio cd in presentazione alla Sala Estense il 7 novembre. Si tratta del primo appuntamento ufficiale con musica e canzoni dello spettacolo, una sorta di assaggio dell’opera teatrale in programma il 28 novembre al Teatro De Micheli di Copparo.

Un cast di 52 allievi, tra musicisti e cantanti, a cui si aggiungono 10 ballerini di pole dance, mix di danza e ginnastica acrobatica con pertiche e nastri, che sotto la guida di Ingrid Cassani di A.S.D Attiva Med di Portomaggiore, arricchiscono lo spettacolo. I numerosi cambi scena e i differenti costumi curati da Virna Comini assicurano l’incedere incalzante del viaggio di Ulisse. “Una figura epica di cui ho sempre subito il fascino, in parte per la sua modernità e in parte per quella veste da eroe nella quale si è ritrovato suo malgrado – spiega Scandiani – non era un patito della guerra, ma ha cercato di venirne fuori il più in fretta possibile lavorando d’astuzia. Non dimentichiamo l’invenzione del cavallo di troia, cose da Ulisse, un po’ truffaldino se vogliamo, ma in fondo è proprio il suo modo di essere, di affrontare la vita, di venirci a patti a renderlo interessante”. Cucirgli addosso il panni di un hippy anni ’70 è stato il “gioco” con cui 33 anni fa, alcuni degli attuali docenti della Scuola di Musica Moderna si sono cimentati per poi riprendere in mano il progetto. Da insegnanti.

Il viaggio on the road fa tappa in molti dei mondi attraversati da Ulisse, sono universi liberamente ispirati all’opera di Omero tanto da metterci di fronte a una Circe femminista il cui pensiero estremo, la induce a trasformare il maschio esattamente in quello che lei crede sia: un porco. C’è poi una Calipso depressa, figlia del nostro tempo e un Polifemo ipnotizzatore, antimilitarista. “Abbiamo cercato soluzioni, anche fantasiose, che potessero sposarsi alle esigenze di un palcoscenico, dove i ragazzi cantano dal vivo, senza alcuna base. E’ tutto alive”.

Né trucchi né inganni per l’opera rock, la prima in Italia, che fatta a spizzichi e bocconi in questi anni ha avuto le sue soddisfazioni. Il brano “Aspettando l’alba”, si è aggiudicato il primo posto in classifica grazie ai voti della rete, che hanno mandato in tilt la scaletta di Cielo, promotrice della trasmissione dedicata ai pezzi canori preferiti dagli ascoltatori. Ma non dalla conduttrice, che ha letteralmente ignorato il risultato del sondaggio. Segno che tra tv e rete, c’è una voragine incolmabile da parte di certe professionalità incapaci di valutare e far fronte al lato divertente delle sorprese on line.

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Monica Forti



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)