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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Sabato pomeriggio alla libreria Feltrinelli di via Garibaldi, Marcello Pulidori ha presentato il suo nuovo libro ‘Nero Gad’. Redattore della Nuova Ferrara, scrittore, giornalista professionista dal 1995, si è occupato soprattutto di inchieste tra le quali il delitto Manservisi e il caso Palaspecchi. Queste informazioni sono scritte nel retro copertina del libro che ho acquistato prontamente per leggerlo.

Presentato dal suo editore, Faust edizioni, ha raccontato per più di un’ora ai molti presenti delle sue investigazioni nella zona “Giardino Arianuova Doro”, quella che oggi è conosciuta più come il luogo del degrado di Ferrara. Quella che un tempo, ha aggiunto Pulidori, “era un’isola felice dove la delinquenza non aveva ancora messo le mani”. Molti gli esempi negativi, dalle “merde sui pianerottoli dei grattacieli” all’aver fatto diventare questo posto la più grande piazza di spaccio a cielo aperto di Ferrara. Le descrizioni sono state dettagliate, sfiorando anche lo splatter quando si è parlato di efferati omicidi compiuti a colpi di macete. La colpa in gran parte è stata attribuita all’enorme flusso migratorio e alle autorità politiche le quali dicono, secondo i relatori intervenuti, che i problemi della zona dei giardini siano causati da una “distorta visione soggettiva della realtà”.

Aggressioni, scippi, rapine, ferimenti, prostituzione” sono state le parole più usate nel corso di tutta la conferenza, causate dagli immigrati presenti in quelle vie e che solo l’intervento dell’esercito e delle forze dell’ordine stanno portando a un ridimensionamento, come anche la vigilanza armata all’interno dei grattacieli. Inutile sarebbe sottolineare quali siano stati gli accorati appelli lanciati dagli oratori. E il pubblico in gran parte ha sempre annuito, confermando le parole dello scrittore. Nessuna autorità politica è intervenuta al dibattito, come nessuno dei rappresentanti delle etnie accusate per gran parte del tempo era presente. Posso anche aggiungere, avendo sfogliato il libro, che di esempi che facciano vedere una possibile luce in quel quartiere ce ne sono davvero pochi.

A questo punto non aggiungerò ulteriori riflessioni, non una parola su quello che ho osservato sabato. Il caso Gad è chiuso, il quartiere condannato. Aspettiamo, dopo l’esercito, i bombardieri, e che si ponga fine a questa inutile sofferenza e si riparta da zero.

Alcuni momenti della presentazione negli scatti di Valerio Pazzi. Clicca sulle immagini per ingrandirle

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Jonatas Di Sabato

Giornalista, Anarchico, Essere Umano

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it