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Il solstizio estivo prevede, tra le varie cose, l’inizio della bella stagione, e con essa tutto ciò che ne consegue. C’è chi decide di andare a mare, chi in montagna. Chi si dedica al camminare, fare sport, riposarsi o leggere. C’è poi chi, come abitudine, con la bella stagione, decide di dedicarsi al sentirsi “Nerone” tra gli umili. Stolti senza anima che per diletto distruggono l’entità che più conta: la natura. L’unica speranza è una saetta divina, o la poca clemenza di un magistrato. Si protende più sulla prima. Nel frattempo, in caschi neri e pesanti tute, c’è chi “passerà il tempo”, per l’ennesima estate, a spegnere l’ardore degli stupiti. Silenti eroi dagli stipendi troppo bassi. Anche questo racconta la Burana…

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Jonatas Di Sabato

Giornalista, Anarchico, Essere Umano

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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