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Ferrara film corto festival

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Immagine dal profilo Facebook di Jacopo Tissi

Già in passato ci siamo occupati del Teatro Bolshoi di Mosca, fantasticando aldilà della sua incantevole porta dorata che mi ha visto sua assidua frequentatrice durante il mio periodo di permanenza moscovita, o presentando ai nostri lettori alcuni spettacoli, come il balletto in tre atti I Gioielli, del coreografo George Balanchine o quello di Ivan il Terribile.

Oggi a farci tornare a parlare di questo tempio sacro della coreutica è la notizia della nomina a suo Principal Dancer (Primo Ballerino) dell’italiano Jacopo Tissi, già primo solista del teatro dal 2017. Classe 1995, originario di Landriano, un paese nella provincia di Pavia, Jacopo è stato il primo italiano al Balletto del Bolshoi di Mosca.

Tissi, che ha anche una pagina facebook e un profilo instagram con bellissime immagini, ha iniziato ad amare la danza guardando alla televisione Il Lago dei Cigni, all’età di 5 anni, innamorandosi perdutamente di quest’arte meravigliosa. Da quel momento, dal divertimento iniziato con l’iscrizione ad un corso di danza è passato a frequentare le sale del Teatro alla Scala di Milano, per entrarvi a far parte nel suo Corpo di Ballo sotto la direzione di Makhar Vaziev, nella stagione 2015/2016 (dopo aver danzato con il Balletto di Stato di Vienna sotto la direzione di Manuel Legris, nel 2014/2015). A poco più di tre anni dall’annuncio della sua decisione di lasciare il Teatro alla Scala, dove è cresciuto, Jacopo è diventato, nel luglio del 2019, Solista Principale della prestigiosa compagnia russa, è cresciuto molto a livello artistico e gira il mondo per interpretare i grandi ruoli del repertorio. A Milano è cresciuto, seguendo Roberto Bolle, al quale spesso viene comparato fisicamente, soprattutto per l’altezza, il corpo statuario e l’eleganza.

Foto di Elena Puskina

In Russia, come ha indicato in una bellissima intervista a Russia Beyond, ha imparato la lingua, che oggi parla bene (In Russia la devi parlare o vai davvero poco lontano…), e ha familiarizzato con la grande e sorprendente macchina del Bolshoi. Prove lunghe e impegnative, numero sorprendente di personale utilizzato e di sale disponibili. Adattarsi a un lavoro su larga scala è stato impegnativo (tutto in Russia è grande e imperioso…), ma molto interessante e fonte di crescita personale inimmaginabile.

Di recente è tornato alla Scala come membro della compagnia del Teatro Bolshoi, interpretando il ruolo principale nella Bayadère. Una grande emozione…

Con la notorietà acquisita grazie al prestigioso ruolo, Tissi oggi danza non solo a Mosca ma anche in varie città della Russia e non solo. A Mosca, il suo luogo preferito sono gli Stagni del Patriarca e non disdegna la cucina russa. Prossima tappa, visitare la campagna della provincia. Per parte nostra, come cultori e amanti della Russia, della sua cultura, dei suoi paesaggi e, soprattutto, della danza, non possiamo che condividere e attendere di vedere presto Jacopo volare sui suoi passi leggeri. Ancora bravo e davvero grazie.

Immagine in evidenza di Pierluigi Abbondanza

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it