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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Nel nostro territorio sono molti gli interventi e le azioni realizzate a favore dei bambini e come amministrazione cerchiamo di fare il possibile per garantire il sostegno alle famiglie con bambini che si trovano in situazione di necessità o difficoltà.
Nella nostra comunità è cresciuto il numero dei bambini disabili che frequentano le scuole ferraresi, per questo abbiamo progressivamente incrementato -nel corso degli ultimi anni- il nostro impegno per assicurare servizi di assistenza educativa di qualità ai bambini disabili che frequentano le scuole di ogni ordine e grado della nostra città.
Complessivamente i bambini disabili seguiti dal Servizio Integrazione Scolastica dell’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie comunali nell’anno scolastico 2015/16 sono 232: 23 bambini frequentano i servizi educativi 0-6 comunali, 144 gli Istituti Comprensivi cittadini, 52 le Scuole Superiori, 9 scuole fuori comune e 4 le scuole paritarie del territorio ferrarese.
Come Amministrazione Comunale per assicurare il servizio di assistenza educativa ai bambini- che si aggiunge e completa gli interventi degli insegnanti di sostegno statali- abbiamo garantito un incremento delle risorse che, nel corso degli ultimi 4 anni scolastici, è notevolmente aumentato: la spesa per l’appalto sostegni è passata da 753.940,72 euro del 2012 a 1.257.950 euro nel 2015, con un incremento quindi di 500.000 euro grazie al quale è stato possibile corrispondere oltre 57.000 ore di assistenza educativa nell’ultimo anno scolastico, numero di ore e relativo impegno di spesa che, nonostante le restrizioni di spesa, è stato deciso di confermare anche nel 2016.
Alla spesa sostenuta per l’appalto del servizio di assistenza educativa nelle scuole d’infanzia comunali e negli Istituti comprensivi, si aggiungono peraltro 162.500 euro di contributi alle scuole superiori, alle scuole paritarie e alle scuole fuori comune che ospitano bambini ferraresi allontanati dal proprio nucleo familiare e altri 71.000 euro investiti in quattro diversi progetti che puntano alla qualificazione dell’offerta educativa dei minori disabili attraverso la realizzazione di attività laboratoriali nei diversi ordini di scuola.
Inoltre gli interventi di assistenza possono contare su 6 educatori comunali di ruolo e su oltre quaranta educatori di ATI Sostegno.
Un impegno importante che vogliamo assicurare per sostenere lo sviluppo delle autonomie e delle competenze comunicative e relazionali dei bambini disabili, difendendo il loro diritto alla “normalità”.
Tiziano Tagliani Sindaco di Ferrara

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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