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Da: Comunicazione Sindaco Ferrara

Nota dell’assessore all’Istruzione Dorota Kusiak

Nidi a Ferrara, l’assessore Kusiak: “rette piu’ basse per tante famiglie e ampliamo la collaborazione con i privati”
“Le rette per i nidi di Ferrara, quest’anno saranno più basse. Numerose famiglie potranno beneficiare della riduzione calcolata a seconda della fascia reddituale e Abbiamo deciso di utilizzare il fondo messo a disposizione dalla Regione per andare incontro a tutti, senza penalizzare chi chiederà l’iscrizione a nidi gestiti da privati”.

L’assessore all’Istruzione del Comune di Ferrara, Dorota Kusiak, annuncia così, l’adesione del Comune di Ferrara (formalizzata ieri con l’invio della manifestazione di interesse) all’iniziativa della Regione Emilia Romagna che, con l’ultimo assestamento di bilancio, ha stanziato un fondo destinato all’abbattimento delle tariffe di frequenza ai servizi educativi per la prima infanzia.

Al Comune di Ferrara è destinato un fondo di 54.1677,23 euro calcolato in misura proporzionale al numero di bambini iscritti ai servizi e l’assessorato all’Istruzione ha deciso di destinarlo all’agevolazione di tutte le famiglie con Isee non superiore a 26000 euro, i cui bambini frequentano i servizi educativi per la prima infanzia (nidi, spazi bambino, piccolo gruppo educativo).

“I nostri uffici sono già al lavoro per applicare la riduzione a partire dal mese di settembre e siamo impegnati a fornire, in tempo utile, a tutte le famiglie le necessarie comunicazioni”, spiega ancora l’assessore Kusiak.

Il Comune ha inoltre deciso di estendere il fondo stanziato dalla Regione anche agli utenti che frequentano servizi privati.

“La nostra scelta è volta ad ampliare il più possibile il numero di famiglie coinvolte nella misura, senza distinzioni tra chi vorrà scegliere strutture pubbliche o private – aggiunge l’assessore -. Sempre a questo scopo il Comune si impegna a promuovere e ad estendere la misura anche ai privati non ancora convenzionati o in via di autorizzazione”.

Il Comune di Ferrara negli anni passati aveva gia predisposto una convenzione non onerosa con i gestori dei servizi privati per permettere loro di accedere ai fondi statali o regionali e, lo scorso 22 agosto, i gestori sono stati convocati in Istituzione scolastica per un primo confronto operativo con l’assessorato. L’invito a partecipare è stato esteso anche ai gestori privati che stanno seguendo l’iter dell’autorizzazione, mentre il bando regionale prevede il termine del 31 ottobre 2019 per concludere la convenzione e, dunque, fruire del fondo e permettere agli utenti di beneficiare della riduzione.

“Con i fatti dimostriamo la nostra apertura ad una piena collaborazione con i privati condividendo l’obiettivo di fornire ai cittadini servizi adeguati alle reali necessità dei nuclei familiari”.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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