Nella lettera si informa che nel solo 2024, “in tutte le imprese ferroviarie, si sono registrati oltre 800 episodi violenti ai danni del personale che lavora in treno o in stazione: senza contare le minacce, gli sputi e gli insulti, che spesso sfuggono alle statistiche. Amiamo il nostro lavoro ma purtroppo, alcuni e alcune di noi, soltanto per controllare un biglietto o fare rispettare le regole di viaggio, sono finiti in ospedale. Gli atti di violenza non solo mettono a rischio la sicurezza di chi lavora, ma danneggiano anche chi quotidianamente utilizza il treno”.
I sindacati parlano di “serio problema sociale, del quale lo Stato, le istituzioni e le aziende devono farsi carico”. Finora i lavoratori hanno scioperato contro le aggressioni per denunciare la loro paura e per sollecitare soluzioni, “e non certo per starcene a casa…come strumentalmente racconta qualcuno alla stampa!”, si legge sul volantino. Viene quindi chiesto alle viaggiatrici e ai viaggiatori di unirsi alla stessa battaglia di lavoratori e sindacati contro la violenza sui treni e nelle stazioni.
La campagna, che ha avuto inizio il 27 gennaio, continuerà sino al 4 febbraio: il personale ferroviario del front-line di tutte le imprese interessate indossa, durante lo svolgimento del servizio, una spilletta dal valore simbolico contenente lo slogan: “Stop aggressioni – la violenza non prende il treno”. Contestualmente i sindacati garantiscono un’attività di volantinaggio nelle principali stazioni per informare l’utenza sull’iniziativa in atto e sollecitare così un’alleanza tra lavoratori e passeggeri che garantisca la sicurezza di entrambi.
In copertina: rotaie, Foto di Creative Vix – pexels.com
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