Skip to main content

 

Un classico.
Dico la lettera.
Alla moglie, alla fidanzata, al nipote…
Ma a volte è veramente un’ultima possibilità.
Per dire cose che si ritengono importanti ma senza voler scatenare un contraddittorio.
Appunto perché non interessa aver ragione ma far arrivare un messaggio.
Ecco cosa voglio fare: affidare questo messaggio al mare della vita, lo metto in una bottiglia chissà che ti arrivi prima o poi. Lasciami questa speranza.

Cosa è successo è presto detto.
È successo che ieri sera è arrivato un pensiero dalla mia Terra dei Sogni.
Arrivano senza farsi annunciare.
Nei momenti più diversi.
Senza notifica si accomodano nella mia anima e aspettano che li legga.
Provengono da un paese assolutamente reale dove vive tutto ciò che non esiste.
Negli anni si è popolato di progetti, cose, viaggi e persone.
Intanto tutte le persone che ho amato e che hanno lasciato questa terra vanno qui.

Bene, ieri è capitata una di quelle cose che per la Terra dei Sogni è assolutamente importante e che qui invece è di una banalità sconcertante tanto da non essere mai, e dico MAI, essere presa in seria considerazione.
Sto riferendomi al fatto che non posso più parlare, a voce viva intendo, con le persone che non ci sono più!
Cosa è quella faccia?
L’avevo detto che era una cosa evidente!
Mai ieri ero particolarmente felice, ero sopra pensiero e volevo dirlo ad una di quelle persone che abita ora nella Terra dei Sogni!
Ho proprio preso in mano il cellulare, (sì, altro comportamento psicologicamente etichettabile come per lo meno originale: non cancello i numeri delle persone che muoiono ma le conservo appunto in una cartella CONTATTI TERRA DEI SOGNI) e stavo per digitare il suo numero.
Ecco. Tutto qui: Occhi di Cielo (questo il suo nome nella Terra dei Sogni, lì si cambia nome… ma adesso non ho tempo per spiegare questo aspetto della faccenda) non può più rispondere.

Filippo, hai capito cosa ho detto?
Lo dico a te perché se lo dico a qualcun altro mi guarderebbero strano.
Occhi di Cielo non potrà rispondere mai più!
Per sempre dico.
Questo benedetto “per sempre” che ad altri da’ grande sicurezza a me mette profonda inquietudine.
Significa che per quanti sforzi io faccia la sua voce non la sentirò mai più.
Ma ti rendi conto che alcune cose molto importanti con lei non riuscirò mai più a chiarirle? Non saprò mai se quella volta ero riuscito a farmi capire o no? Se quel tipo che avevo intravisto le piaceva veramente? Cosa pensava durante la chemio? Eh, sì perché cazzo, questa domanda non l’ho mai fatta… le chiedevo come stava ma non cosa pensava.
Ma come poteva stare una persona che sa di dover morire? Lo avrei potuto immaginare… è cosa sentiva che non lo so!!!! Questo avrei dovuto chiedere, no?
Insomma oggi posso solo fare domande.
Le risposte dalla sua voce non arriveranno mai più.

Allora panico.
E subito penso: se le cose stanno così, con tutti gli altri che sono ancora qui, meglio chiarire fino a che c’è tempo.

Ed ecco il punto.
Che sembra non interessare a nessuno, me compreso.
Assurdo, vero?
Cioè mi comporto come se il Tempo fosse senza fine, come se ci fosse sempre la possibilità di aggiungere, chiarire, parlare…

Si comincia senza pensarci su troppo.
Non si chiariscono subito le cose.
Lascio passare le giornate.
Alcuni aspetti rimangono sotto terra.
Non verranno più presi in considerazione.
E la mente li dimentica.
Non per forza dolorosi.
Anche aspetti belli.
Un sorriso al momento giusto.
Un incontro mai più ritornato.
Chi lo dice che valgono solo gli incontri con persone che ritroviamo poi abitualmente nella nostra vita e altri no?
Sappiamo con certezza cosa forma la nostra sensibilità, il nostro modo di essere?
Sta di fatto che un numero impressionante di emozioni non le rammentiamo più.
Poi improvvisamente per motivi sconosciuti, per sinapsi particolarmente favorevoli, arriva come un flash dal passato. E il ricordo si materializza sotto i miei occhi, così come mi è capitato ieri e allora la voglia di parlartene esplode dentro e mi precipito per chiedertelo… ma tu non puoi rispondere.

Allora Filippo chiedi adesso!
Chiedi tutto adesso.
Appena imparerai a parlare.
Ti prego… non aspettare
Appena puoi chiedi alla tua mamma di quanto ti ha desiderato.
Ma falle tante domande, tempestala di particolari.
Farglielo ripetere più volte.
Se riesci poi scrivi un diario.
Non badare al fatto che non è più di moda… fregatene della gente e di ciò che pensa, scrivi, scrivi tutto!
Così quando non sarà più lì con te, leggendo quelle pagine ti sembrerà di averla ancora vicino, avrai le sue parole.
Filippo… avere le parole è tutto!

E alla fine arrivato all’ultima pagina del tuo racconto potrai baciare quel foglio e ti assicuro, te lo giuro, sentirai il suo profumo che dalla Terra dei Sogni è arrivato fino a te.

tag:

Roberto Paltrinieri


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it