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Da: Comune di Ferrara

Sei appuntamenti con il teatro dialettale per altrettante serate da trascorrere nel giardino del Centro di promozione sociale Rivana Garden (via Gaetano Pesci 181, Ferrara). Dal 4 al 23 agosto torna la rassegna ‘Ferrara Estate in via Bologna’. Tutti i martedì e giovedì alle 21,15 alcune delle compagnie più conosciute del territorio proporranno al pubblico le loro commedie all’insegna del buonumore e della tradizione dialettale ferrarese.
Il calendario della rassegna, promossa dal Comune di Ferrara (Assessorato alla Cultura e Assessorato al Decentramento – Delegazione via Bologna) e dallo stesso Centro Rivana Garden, in collaborazione con il Centro commerciale Il Castello, è stato presentato stamani in conferenza stampa dall’assessore alla Cultura e Turismo Massimo Maisto assieme alla rappresentante del Rivana Garden Valeria Gamberoni.
Parte anche quest’anno il tradizionale appuntamento di Ferrara Estate in via Bologna con il dialetto ferrarese. Si torna al vecchio periodo, agosto, e si rimane al Centro Sociale Rivana Garden, in via G. Pesci 181, nel bellissimo giardino estivo.
Gli organizzatori, seppure con notevoli sforzi, hanno voluto ancora una volta offrire alcune serate di svago e intrattenimento a tutto il quartiere di via Bologna, uno dei più popolati e importanti della città.
Come si può vedere dal programma, abbiamo dato molto spazio al nostro dialetto, in quanto pensiamo che sia un patrimonio da conservare e mantenere sempre vivo e abbiamo proposto compagnie dialettali di Ferrara e provincia, fra le più conosciute.
Hanno contribuito alla realizzazione della rassegna 2016:
Comune di Ferrara (Assessorato alla Cultura, Assessorato al Decentramento, Delegazione di Via Bologna) in collaborazione, come sempre, con Il Centro Commerciale “Il Castello” e il centro Sociale Rivana Garden.

Questo il programma degli spettacoli:

– GIOVEDI’ 4 AGOSTO
‘Stori fraresi’ di V. Occhiali
Compagnia Esperia di Portomaggiore
Fondata nel 1964 da Vittoriano Occhiali, detto Tujan, che è anche l’autore di tutte le loro commedie e poesie, un repertorio di oltre 40 testi, si esibiscono tutto l’anno in festival e rassegne tematiche, proponendo sempre le commedie di Tujan.

– MARTEDI’ 9 AGOSTO
‘Al dutor dla mutua’ di W. Marescotti
Filodrammatica Mirabellese
Una compagnia nata nel 1962, composta di circa 40 persone tra attori e non, che ha portato in scena oltre un centinaio di rappresentazioni scelte fra i testi più conosciuti del classico repertorio ferrarese, di Celati, Marescotti, Soavi e dello stesso prof. Rino Ferioli fondatore e regista del gruppo fino alla sua scomparsa.

– GIOVEDI’ 11 AGOSTO
‘Taca la quarta’ di A. Pitteri
Compagnia Gli Scapadizz di Masi S.Giacomo
La compagnia nasce nel 1995 ha dieci componenti compreso regista e truccatrice, sono quindi tredici anni di attività svolta quasi sempre in provincia di Ferrara, sempre con grande successo per simpatia e la bravura degli attori, si sono esibiti in sagre, rassegne di vernacolo, teatri e manifestazioni come la nostra, portando in scena autori classici ferraresi e commedie divertenti fra le piu’ conosciute .

– MARTEDI’ 16 AGOSTO
‘El lu o n’el lu?’ di G. Faggioli
Compagnia Straferrara
Una delle icone del teatro in vernacolo ferrarese, fondata nel 1931 da Ultimo Spadoni e diretta dal genero Beppe Faggioli, che era anche un grandissimo attore, dal 1967 fino a qualche anno fa. Dopo la sua scomparsa, Rossana Spadoni ha voluto continuare a portare avanti questa grande passione del padre e del marito per il teatro dialettale, proponendo alcune commedie scritte proprio dallo stesso Faggioli.

– GIOVEDI’ 18 AGOSTO
‘Al mort in cà’ di C. Vitticci
Compagnia Al Pirol di Montesanto
La compagnia è nata nel settembre 1991 con l’unico scopo di divertirsi e di divertire la gente di Montesanto, in quanto ogni anno è d’obbligo il giorno 8 dicembre presentare una commedia nuova. “Siamo tutti ragazzi e ragazze che partecipano alla attività della parrocchia nelle quali abbiamo incluso anche questo momento”. Mediamente la compagnia è costituita da 12/13 elementi che variano a seconda delle necessità e della commedia proposta.

– MARTEDI’ 23 AGOSTO
‘Un mari ad scorta’ di A. Belli
Compagnia Teatro Minore di Ferrara
La compagnia nasce nel 1976 da un gruppo di dipendenti del Comune di Ferrara e ruota da subito intorno alla figura carismatica di Alberto Belli, conosciuto in città come “il geometra”. La loro proposta di spettacoli è continuata anche dopo la morte di Belli, esulando dalla più consolidata tradizione in vernacolo.

Gli spettacoli inizieranno tutti alle 21.15 con ingresso a offerta libera.
In caso di maltempo le commedie si svolgeranno all’interno del teatro.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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