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da: ufficio stampa CSO

Il Premio Ortofrutta d’Italia cambia formula e, da quest’anno e per gli anni a venire, si sdoppierà premiando sempre un Protagonista della produzione ed uno della distribuzione o filiera .
Produzione e distribuzione saranno a fianco con il Premio Ortofrutta d’Italia, l’iniziativa di CSO e del Corriere Ortofrutticolo giunta al quinto anno di vita e finalizzata a dare visibilità al sistema ortofrutticolo italiano, con la sua ricchezza e biodiversità.
Il Progetto Ortofrutta d’Italia – dichiara Paolo Bruni – Presidente di CSO prende avvio, ogni anno, con il Premio, nell’ambito dei Protagonisti del Corriere Ortofrutticolo. E’ un Progetto che ci aiuta a comunicare al meglio i valori di un settore che oggi rappresenta 13 miliardi di fatturato ed è il settore trainante per l’export agroalimentare italiano.
Con il Super Premio Ortofrutta d’Italia dedicato a produzione e distribuzione abbiamo voluto creare un binomio forte tra due anelli essenziali della catena produttiva a monte e a valle.
Ritengo che – conclude Bruni- oggi più che mai produzione e distribuzione debbano dialogare e progettare insieme per andare incontro alle esigenze di un consumatore sempre più attento ed evoluto.”
Nello Alba, Presidente di Oranfrizer – rappresenta una realtà imprenditoriale siciliana , in grado di reagire con impegno, competenza e innovazione al mercato globale .
“ Oranfrizer dichiara Nello Alba – è una azienda in continua crescita ed evoluzione – oggi siamo in grado di affermare che sono stati realizzati investimenti importanti per il rinnovo degli impianti agrumicoli. Siamo presenti su diversi mercati internazionali sia con il prodotto fresco che con il trasformato. Abbiamo creduto da sempre nella territorialità del nostro prodotto strettamente legato alla sua origine e non ripetibile in alcun altro luogo. L’Arancia Rossa di Sicilia IGP, di cui noi siamo produttori, in Europa è un prodotto vincente, anche se necessita di una grande attività di comunicazione. “ Ringrazio per questo premio e confermo il nostro impegno verso una sempre maggiore presenza dell’Arancia Rossa Oranfrizer nei mercati del mondo.”
“Oltre ad innovare in produzione-aggiunge Salvo Laudani, marketing manager di Oranfrizer- durante il 2015 abbiamo messo in cantiere altre importanti iniziative, di natura didattico/promozionale, come ORANKITCHEN, LA CUCINA AGLI AGRUMI, un COOKING SHOW TOUR che abbiamo portato in diversi super store in Italia, nel reparto ortofrutta. per coinvolgere il consumatore nell’uso creativo soprattutto dell’arancia in cucina e IL GIARDINO DELLE ARANCE”, un progetto di educazione alimentare studiato appositamente per i bambini della fascia 8-10 anni, che ha coinvolto oltre mille classi delle scuole elementari in Italia, e che ha avuto il suo atto finale in Expo, a Milano.”
A conferma dell’importanza di una valorizzazione dei prodotti legata all’origine certificata c’è l’attribuzione del Premio Ortofrutta d’Italia a Giuliano Cannella Responsabile Acquisti Ortofrutta dei Supermercati Alì , l’insegna che più di ogni altra si caratterizza per attenzione ai prodotti DOP e IGP italiani.
“ Credo fermamente – dichiara Cannella – nella importanza dell’origine per i prodotti ortofrutticoli; una origine certificata dalle DOP e le IGP ma anche presentata con particolare attenzione nei layout dei punti vendita. Una attenzione al consumatore che deve poter riconoscere immediatamente l’origine e la tipicità dei prodotti e la vera qualita’.
Sono convinto che la strada della tipicità legata ovviamente ad una qualità realmente percepibile dei prodotti, sia la strada giusta per aumentare le vendite nella GDO”.
Parte così da Matera, il nuovo anno di attività per Ortofrutta d’Italia , il Progetto di CSO che ha unito le imprese italiane nell’obiettivo comune di comunicare i valori dell’ortofrutta, i requisiti salutistici, le grandi potenzialità di sviluppo dei consumi e l’enorme patrimonio di conoscenze ed umanità delle aziende protagoniste .
Il Progetto 2016 prevederà iniziative di comunicazione rivolte ai consumatori con una campagna pubblicitaria a diffusione nazionale e la messa a punto di materiali e informazioni salutistico/ nutrizionali che andranno a comporre un volume dedicato al progetto che sarà presentato in autunno in un apposito evento .

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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