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da: organizzatori

È proprio il caso di dire “non sparate sul pianista”, dopo quanto accaduto di recente al maestro Maurizio Mastrini. Una disavventura incredibile e fortunatamente con lieto fine, ma che poteva avere sgradevoli conseguenze.
A maggio 2015 la segreteria di un teatro ha commissionato al maestro Mastrini un concerto di pianoforte. Non distante da questo teatro, lungo la stessa strada, si trova anche un locale underground, dove abitualmente si programma musica house.
Per una fatalità, la notte prima del concerto del maestro nel teatro, i proprietari del locale underground sbattendo la porta hanno causato il rovesciamento del numero civico, che da 16 è diventato 19. Lo stesso numero civico del teatro nel quale il maestro Mastrini doveva tenere il concerto.
Il 30 maggio, data dell’esibizione, sia il pianoforte affittato che il maestro, invece di arrivare a teatro sono finiti nel locale di musica house.
Al momento di esibirsi il maestro ha capito che qualcosa non andava e ha cercato di tirarsi indietro, spiegando che quella non era la tipologia di location a cui era abituato. Gli addetti del locale, ignari dell’equivoco, pensando che si trattasse dei classici capricci d’artista, l’hanno letteralmente lanciato sul palco, davanti ad un pubblico inizialmente incredulo e un po rumoreggiante.
Fortunatamente per il maestro, il suo grande bagaglio di virtuosismo tecnico ha tramutato i fischi iniziali in scroscianti applausi.
Un incidente a lieto fine insomma, racconta Maurizio Mastrini: “…inizialmente pensavo fosse uno scherzo, poi quando ho visto che minacciavano ritorsioni economiche se non suonavo mi sono reso conto che non era tale e ho dovuto adattarmi alla situazione fortunatamente è andato tutto bene”.

“La Paganiniana” rappresenta un momento di virtuosismo puro nell’ultimo album di Maurizio Mastrini, “The Pianist”. Il tema del brano e le variazioni sono ispirate proprio al capriccio in “La minore” di Paganini. Un’esecuzione completa anche di parti suonate in piedi, per avere un suono maschio e percussivo che dimostra il grande talento pianistico di Maurizio Mastrini e la sua famosa padronanza sulla tastiera, “toccata” come per magia, per suonare “grandinate” di note, ottave, accordi e glissati.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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