SALVI VIVAI IN PRIMA LINEA: RIPARTONO GLI EVENTI SUL TERRITORIO
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Si sta concludendo un mese ricco di eventi legati al territorio per Salvi Vivai. “Siamo un’azienda che lavora a livello europeo, ma sappiamo e sentiamo quanto il nostro territorio di appartenenza sia una solida base per la nostra attività, per questo crediamo che sia fondamentale restituire al territorio la giusta attenzione e valorizzazione” ha dichiarato Silvia Salvi, socio amministratore Salvi Vivai.
L’azienda vivaistica ferrarese è stata impegnata in due diversi appuntamenti organizzati in collaborazione con Pink Lady®.
“Adotta un albero” è stata un’iniziativa rivolta ai consumatori e organizzata dal marchio francese in partnership con un’importante catena della grande distribuzione organizzata. Si è trattato di un evento che ha riscosso un notevole successo, visti i numeri realizzati: sono stati infatti più di 700 gli alberi adottati e quasi 200 le persone che hanno aderito alla giornata e hanno trascorso la mattinata del 23 ottobre tra i filari del frutteto dell’Az.Agr.Gaia a Voghiera impegnati nella raccolta delle mele dal proprio albero. Molte le domande fatte a Silvia Salvi e a Guido Poli, responsabile tecnico dell’azienda, che hanno risposto e soddisfatto le tantissime curiosità degli intervenuti riguardanti la gestione del frutteto.
Altro importante appuntamento la quarta edizione del Pink Lady® Day: organizzato l’11 novembre con AFE/UNACOA ha coinvolto i produttori interessati a vedere e toccare con mano un Impianto dedicato alla produzione delle mele dal bollino a cuore. Si è trattato di un incontro dal carattere più tecnico per far conoscere ai produttori e tecnici il modello sostenibile Pink Lady® e gli aggiornamenti del settore. Il sistema di filiera estremamente rigoroso e il frutto conosciuto ampiamente per le sue caratteristiche organolettiche eccezionali, fanno del modello Pink Lady® un riferimento esemplare di Club di prodotto.
Accanto ai produttori diverse classi delle scuole di Ferrara hanno visitato il frutteto e i tecnici hanno illustrato ai bambini come avviene la produzione di queste incredibili mele.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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