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Sindaco, vicesindaco e otto assessori. La squadra di governo di Alan Fabbri ha preso corpo oggi alle 13, in una delle conferenze stampa più brevi della nostra storia municipale, poco più di una decina di minuti. Sala degli Arazzi piena ma pochi sorrisi, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato dai rappresentanti di coloro che hanno appena vinto le elezioni, con uno storico cambio della guardia alla guida del Comune: volti tesi e sguardi accigliati, che si sono sciolti solo nel finale, per la foto di rito. Evidentemente le schermaglie per la composizione della squadra hanno lasciato qualche ematoma, ben visibile persino nelle espressioni dei designati, oltre che – naturalmente – dei trombati, rimasti fuori dalla porta non solo in senso metaforico: parecchi degli aspiranti, delusi, sono infatti mestamente confluiti nell’attiguo salone d’onore, per l’occasione ridotto ad anticamera dello scorno.

Dunque, i nomi.

Il sindaco Alan Fabbri (Lega) ha riservato a se stesso le deleghe alla Sanità, all’Agricoltura, agli Affari generali, alle Relazioni istituzionali e alla Comunicazione: “Competenze cruciali”, commenterà poi, a margine.

Vicesindaco è Nicola Lodi (Lega), il famigerato Naomo dai vivaci trascorsi, spesso alla ribalta delle cronache per le sue gesta. A lui sono state attribuite deleghe pesanti (Sicurezza e Mobilità), un incarico politicamente redditizio (Frazioni) e un cotillons (Protezione Civile).

Quel ruolo (da vice) era stato in qualche modo promesso (e atteso) dal felpato Andrea Maggi (Ferrara cambia), artefice, con la sua lista, del traghettamento di quasi seimila voti moderati sulla sponda leghista: un capolavoro politico, poiché la civica nata dal nulla è risultata terza – dopo Lega e Pd – nelle preferenze dei ferraresi ed è stata determinante per l’esito elettorale, poiché se il voto di quegli elettori (perlopiù centristi, espressione del ceto medio-alto) fosse andato a Modonesi gli averebbe permesso di pareggiare il conto…
All’assessore Maggi vanno Lavori Pubblici, Urbanistica, Edilizia, Rigenerazione Urbana e Sport (forse in omaggio alla sua passione per il golf!): di estrazione accademica (per anni e sino al recente pensionamento è stato addetto alla comunicazione della nostra università), dovrà ora misurarsi con quel saper fare pratico che odora di bitume più che di antichi manoscritti o di moderni computer.

Al contrario, il geometra Marco Gulinelli (lista Forza Italia – Rinascimento), che di quegli ambienti – in quanto tecnico – ha pratica diretta, come ampiamente preannunciato ha ottenuto le deleghe a Cultura, Musei, Unesco, Monumenti Storici e Civiltà Ferrarese. Ma non avrà necessità di cercasi un insegnante per il doposcuola, poiché può confidare su un potente nume protettore: su di lui infatti si staglia l’ombra benevola di Vittorio Sgarbi, che in campagna elettorale gli ha tirato la volata e che ora potrà abilmente architettare e ispirare le strategie culturali di Ferrara. D’altronde il geometra se la cava brillantemente anche fra le righe e per questo ha conquistato pure i favori di Elisabetta, sorella di Vittorio e direttrice editoriale della lanciatissima ‘Nave di Teseo’, che a Gulinelli ha pubblicato “Il trapezista”, romanzo che narra vicenda e rimpianti di un brillante chirurgo e del suo sogno svanito di far vita circense. Vedremo, ora che per Gulinelli invece il sogno s’è fatto realtà, come il nostro geometra saprà destreggiarsi nei suoi voli pindarici.

Da ‘Bunden’, dove fino a ieri è stata assessore alle politiche sociali e abitative, arriva Cristina Coletti (Forza Italia – Rinascimento), consulente legale ed ex impiegata di Equitalia, fedelissima del sindaco Fabbri. A ‘Frara’ (prepariamoci, la toponomastica vernacolare al nuovo sindaco piace) avrà le medesime deleghe con contorno di Servizi Demografici e Stato Civile.

Dorota Kusiak (Lega), giovane pugile di origine polacca, insegnate in un nido per l’infanzia con laurea a Unife, che fra le sue passioni nella pagina Facebook indica “moda, cucina, salute e benessere”, avrà cura di Pubblica istruzione, Formazione e Pari opportunità.

Al giovane virgulto di casa Balboni (lui è Alessandro, esponente di Fratelli d’Italia e presidente di Azione universitaria; mentre il padre è l’avvocato Alberto, che fu senatore del Movimento sociale italiano), vanno Ambiente, Rapporti Unife, Progetti Europei, Tutela degli animali.

Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Matteo Fornasini – anch’egli sovente accanto al Vittorio di Ro ferrarese – è stato nominato assessore a Bilancio, Partecipazioni, Commercio e Turismo, una delega che viene sganciata dalla cultura e (almeno apparentemente) ricondotta nell’alveo delle attività mercantili: può essere un indizio significativo della direzione di marcia…

Ad Angela Travagli (Ferrara cambia), commercialista e moglie del suo omologo Riccardo Bizzari (ora sindaco di Masi Torello), va la supervisione di Personale e Lavoro (ambiti dei quali ha certo competenza, almeno sul piano tecnico), nonché Attività Produttive, Patrimonio, Fiere e Mercati. Si tratta di vedere se alla conoscenza saprà coniugare la visione che dovrebbe essere propria del politico e del pubblico amministratore.

Infine, Micol Guerrini (Ferrara civica) che, per dirla ‘alla Cevoli’, ha ottenuto la delega ‘alle varie ed eventuali’, avrà cura di Politiche giovanili, Cooperazione internazionale, Palio e Servizi informatici. Battute a parte, per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani bisognerà seriamente ragionare in termini originali e lungimiranti. E lo sviluppo delle tecnologie informatiche è un presupposto al miglioramento della qualità dei servizi. Scopriremo se la Micol dei nostri giorni avrà la necessaria tenacia.

Fuori lista, non presente ma già designato per un ruolo fondamentale, direttore generale sarà Sandro Mazzatorta, avvocato, eletto senatore per la Lega nel 2008, sindaco di Chiavari dal 2004 al 2014 e ora consulente a Unife.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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