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Utopia è una parola dimenticata. Eppure di utopia ci sarebbe grande bisogno: è la stella polare che indirizza il nostro cammino, orienta i nostri passi, dà senso al nostro agire. E’ il sogno che ci tiene svegli, la realtà agognata che non si realizzerà mai come l’abbiamo immaginata ma che ci induce a operare con entusiasmo e così facendo a migliorare il nostro presente e aprire il varco a un futuro desiderabile.

Oggi viviamo oppressi dalla concretezza dell’avere, più che sogni nutriamo appetiti che spesso si riducono al possesso e al consumo compulsivo. La frenesia che ci anima si riduce a un vuoto vortice di effimere illusioni nel quale il senso profondo dell’esistenza si annichilisce. Abbiamo scordato che la vera ricchezza non è nel possesso ma nello scambio, che le persone valgono non per ciò che hanno ma per quel che sono, che la gioia sta nella condivisione di attimi, parole, emozioni, che la vita è relazione, che il confronto e il dialogo sono i propellenti del progresso, che la felicità è tale solo se può essere partecipata.

Un altro mondo è possibile – vedi il sommario

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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