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I vecchi e i giovani

Quante volte abbiamo sentito gli adulti lamentarsi dei giovani? Questi giovani che non conoscono più i valori fondamentali di un’epoca passata, proprio non li capiscono. Di certo questa tiritera non è una novità: molti antichi romani si sono lamentati delle nuove generazioni che non rispettavano più il mos maiorum, ovvero i valori e costumi degli avi. Pare che sia stato tradotto il medesimo messaggio da un antico papiro egizio, e il celebre poeta Esiodo ne Le Opere e i Giorni (VIII secolo a.C.) scrive: “Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale di oggi, perché questa gioventù è senza dubbio insopportabile, irriguardosa e saputa. Quando ero ancora giovane mi sono state insegnate le buone maniere e il rispetto per i genitori: la gioventù d’oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.”
Dunque le cose sono due: o i primitivi furono il popolo più virtuoso mai esistito e da lì si è sempre andati in peggio, oppure certe cose non cambiano mai, ad esempio che qualcuno sostenga questo tipo di lamentela. Eppure la storia è sempre continuata, e probabilmente essere giovani nel cuore è ciò per cui dobbiamo sempre lottare. Certo le radici sono importantissime, ma lo è anche vivere il presente e sapersi mettere in gioco, in discussione. Mi piace molto questa frase scritta da Papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus Vivit del 2019, appunto dedicata ai giovani: “una delle capacità della giovinezza è individuare percorsi dove altri vedono solo muri, è il saper riconoscere possibilità dove altri vedono solo pericoli.”

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Vittoria Barolo

Dagli studi classici alla laurea in comunicazione. Una giovane che ricerca la sua strada, tra il fascino per la sua terra, il Polesine, e un occhio di riguardo per l’ambiente. Le piacciono i cani, il cioccolato, le foto e le piante carnivore.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)