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Da: Stefano Ravioli, Cna Ferrara

Ferrara, crollo dei ricavi aziendali durante il lockdown. In grave difficoltà il settore manifatturiero

Ecco i dati di TrendER, l’indagine sullo stato di salute delle PMI realizzato da Cna Regionale in collaborazione Istat – Benatti: “necessaria una politica industriale avanzata per il manifatturiero”

Nei primi 9 mesi del 2020 – da gennaio a settembre – le imprese della provincia di Ferrara hanno subito una riduzione dei ricavi pari al 14,2%. Un calo superiore alla media regionale, che si è attestata a meno 13,1%. Peggio di Ferrara hanno fatto le province di Bologna (-14,8%) e di Rimini (-17,6%).

È questo il primo risultato che emerge dall’Indagine 2020 di TrendER, l’Osservatorio di CNA Regionale che analizza lo stato di salute delle micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna. La sua validità scientifica è garantita dalla collaborazione con ISTAT che partecipa con CNA ininterrottamente dal 2005 all’elaborazione dell’analisi periodica.

La perdita più elevata, per la provincia di Ferrara, riguarda il manifatturiero (i cui ricavi scendono del 16,4%, contro una media regionale del -14,1). Più contenute le riduzioni per quanto riguarda le costruzioni e i servizi. Tra i diversi settori del manufatturiero, stando all’indagine TrendEr, Ferrara mostra una situazione particolarmente critica nel settore meccanico, che tra gennaio e settembre 2020 perde il 16,5% (contro una perdita media regionale del 13,1%).

La difficile situazione della meccanica è testimoniata dalla forte riduzione dei ricavi che si osserva nell’area di Copparo che costituisce, dal punto di vista industriale, un sistema territoriale omogeneo articolato intorno alla Berco. Nei nove mesi presi in esame, il manifatturiero del “sistema Copparo” ha perso il 22,5%.

Il trimestre di maggiore riduzione dei ricavi è, come si può immaginare, il secondo del 2020 (aprile-maggio-giugno): in quel periodo la provincia di Ferrara denuncia una riduzione dei ricavi del 29,7%, ampiamente sotto la media Regionale del 27,2%. Ferrara si colloca tra le provincie in maggiore difficoltà nel periodo, dietro Bologna (-28,8%) e davanti alla sola Rimini (-32,5%). Negli altri due trimestri presi in considerazione le riduzioni sono molto più contenute. Primo trimestre 2020: – 6,6% (media regionale 7,4); secondo trimestre2020: – 5,3% (media regionale 3,9%).

“Questi dati testimoniano ulteriormente la fragilità del sistema Ferrara -sottolinea il Direttore Provinciale della CNA di Ferrara Diego Benatti – ma soprattutto evidenziano che la contrazione non è solo nei settori legati al commercio, turismo, ristorazione e pubblici esercizi ma purtroppo riguarda anche il manifatturiero, settore trainante e fondamentale per il nostro territorio. Per questo – continua Benatti – occorre attivare da subito una politica industriale avanzata che metta al centro, a tutti i livelli, il settore produttivo manifatturiero”.

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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