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Da: Stefano Ravaioli, CNA Ferrara

Turismo, produttività, infrastrutture, lotta al lavoro nero, appalti: cinque nuove proposte Cna per il copparese

E’ convocato per il 10 febbraio un nuovo incontro tra Cna Copparo e sindaci del territorio – “Chiederemo che le nostre proposte entrino nella programmazione dei Comuni.

Cinque nuove proposte per il territorio copparese. Sono contenute nel documento con cui Cna ha convocato, per il prossimo 10 febbraio, un nuovo incontro con i sindaci e i rappresentanti delle amministrazioni locali di Copparo, Jolanda di Savoia, Tresignana e Riva del Po.

Turismo, produttività, infrastrutture, lotta all’abusivismo e al lavoro nero, appalti: sono questi i temi caratterizzanti delle cinque nuove proposte che il Presidente di Cna Copparo Paolo Mazzini avanzerà il 10 febbraio agli amministratori del territorio. “Si tratta di proposte elaborate nel corso dell’ultimo direttivo di Cna Copparo – spiega Mazzini – e che vanno ad aggiungersi ai 7 punti già formulati e presentati nel corso di precedenti incontri con le istituzioni. Chiederemo agli amministratori di fare proprie le nostre proposte e inserirle nella programmazione istituzionale e nei bilanci comunali”.

Ecco i nuovi punti programmatici. Turismo: Cna chiede migliore valorizzazione dei centri storici, tutela delle botteghe e del decoro urbano durante i mercati settimanali e le manifestazioni in pubblica piazza. Produttività: bisogna dare ulteriore sviluppo all’iniziativa “Io Compro a Copparo”, con eco su tutto il territorio provinciale, inserendo l’elenco degli artigiani presenti e dei servizi da loro svolti e creando una vetrina virtuale. Infrastrutture: è necessario procedere alla mappatura completa di tutte le infrastrutture comunali e formulare un piano di manutenzione programmata con affidamenti alle aziende del territorio. Sicurezza e lavoro: servono più controlli sul territorio volti alla riduzione dell’impatto del lavoro nero sulle nostre attività. Cna propone un’attività di coordinamento con la locale stazione dei carabinieri. Appalti: gli appalti di grandi dimensioni vanno suddivisi in lotti tali da consentire una maggior probabilità alle aziende del nostro territorio di accedere alle procedure di gara senza dover ricorrere a istituti come l’avvalimento o la costituzione di ATI, o peggio finire in subappalto ad aziende che vincono le gare e distanti centinaia di km dai nostri Comuni.

L’incontro del 10 febbraio sarà anche l’occasione per verificare lo “stato di avanzamento” dei sette punti già precedentemente posti all’attenzione degli amministratori, e che richiamano sinteticamente. Turismo: sostenere la filiera corta dei prodotti agricoli locali in una visione più ampia di turismo e commercio sviluppando sempre più il percorso della Destra Po; produttività: Imposizione di calmieri alle attività di grande distribuzione; scuole: collaborazione con scuole elementari e medie comunali per riprendere la tradizione dei mestieri e valorizzare l’artigianato; infrastrutture: completamento della tangenziale est per lo sviluppo economico verso nord est dei nostri territori; sicurezza: necessità di avere una stazione di polizia municipale per ogni nuovo comune; appalti: applicazione del Decreto Semplificazione finalizzato all’utilizzo di aziende locali con il principio della rotazione, per affidamenti diretti fino a 150.000 €; insediamenti in Zone Produttive: promozione dell’accordo con il Comune di Copparo sull’area artigianale Primicello (lotti ex SIPRO) anche su tutti gli altri Comuni del comparto.

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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