Elezioni: “Tutti noi ce la prendiamo con la storia ma io dico che la colpa è nostra”
Tempo di lettura: 3 minuti
Non è vero che la maggioranza degli italiani è di destra. Magari è vero che la maggioranza degli italiani non è di sinistra (questo lo diceva D’Alema per giustificare il tentativo di sfondare al centro per vincere le elezioni). Ma la destra cos’è? E cos’è la sinistra? Il pittore più talentuoso del quadro è sempre Giorgio Gaber:
Il pensiero liberale è di destra
Ora è buono anche per la sinistra
Non si sa se la fortuna sia di destra
La sfiga è sempre di sinistra
Non si può fare l’esegesi di Gaber. E’ lui l’esegeta delle nostre miserie, per cui sarebbe ridicolo cercare di interpretarlo, come si fa a scuola o nei testi di critica. Non c’è bisogno, basta leggere o ascoltare. Quante cose vengono in mente solo leggendo quelle quattro righe? E’ come un ipertesto. Il liberismo economico sposato da gente che ha usato il vecchio “partito” come un tram cui far cambiare strada, per poi scendere e mollarlo come un ferrovecchio in mezzo a quella strada. Lo smottamento ideale di chi, dissolta la cortina di ferro, non sa più “a chi credere” e quindi diventa più realista del re, cioè più liberista del padrone. L’immagine degli sfigati perdenti rovesciata dal vincente (oramai da un pezzo ex vincente) Renzi.
Una donna emancipata è di sinistra
Riservata è già un po’ più di destra
Ma un figone resta sempre un’attrazione
Che va bene per sinistra e destra
E queste? Se mi dici che, da persona di sinistra, non hai mai ceduto al fascino del figone, magari esibito dal puttaniere di cui detesti la cafonaggine, non ti credo. In questo caso nulla di grave, solo dovresti prenderti meno sul serio: evita di fare il moralista. Se non pretendi di imporre agli altri quello che tu non pratichi, sarai automaticamente meglio di loro. Per il resto fai come loro, fregatene. Vivi e lascia vivere. Loro vivono come gli pare ma vogliono dire a te come vivere. Lascia a loro il primato del bigottismo.
L’ideologia, l’ideologia
Malgrado tutto credo ancora che ci sia
È il continuare ad affermare
Un pensiero e il suo perché
Con la scusa di un contrasto che non c’è
Se c’è chissà dov’è, se c’è chissà dov’è
Se sei Pepe Mujica lo capisci dove sta il contrasto, perché lo vivi dalla parte di chi sta peggio. Se sei un parlamentare che si è assuefatto al ponentino romano (si fa presto) e si porta a casa 500 euro al giorno, il contrasto non lo vedi, perchè non lo vivi. Non si tratta di fare l’elogio della miseria, ma di praticare la sobrietà. Se stai sopra, quelli che stanno sotto ti appaiono come persone con la colpa addosso, quella di essere poveri. Al massimo meritevoli di un po’ di carità. Stare in mezzo alla gente non vuol dire andare nei mercati, o servire mezza giornata alle mense dei poveri, o dei ristoranti coi ragazzi autistici. Vuol dire essere parte di quella gente, essere uno di loro.
Tutti noi ce la prendiamo con la storia
Ma io dico che la colpa è nostra
È evidente che la gente è poco seria
Quando parla di sinistra o destra
(Giorgio Gaber)

Sostieni periscopio!
Nicola Cavallini
Commenti (3)
Lascia un commento Annulla risposta
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it
Queste righe non si possono commentare perché in esse c’è già tutto. Posso solo ringraziarti Nicola, è bello leggerti.
Colpisce e affonda. E soprattutto fa pensare alla propria, di sobrietà. A da dove parto io, chi guardo io. Chapeau.
Nulla da aggiungere è già stato detto tutto dal Sig. G e dal Sig. Nick