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Il Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara è pronto per il debutto in Oriente. Lo spettacolo sarà in scena all’Opera House di Daegu, la capitale della lirica in Corea del Sud.

Il cast del Don Giovanni di Mozart, la produzione del Teatro Comunale di Ferrara con cui per la prima volta il teatro intitolato a Claudio Abbado arriva in oriente: è pronto per esibirsi in Corea del Sud, venerdì 7 e sabato 8 ottobre, nel prestigioso Daegu Opera House, primo teatro del Paese che si occupa esclusivamente d’opera. Costruito a inizi degli anni Duemila, il teatro può ospitare 1490 persone e, con i suoi sei piani (quattro esterni e due sotterranei), incarna la curva di un pianoforte a coda.

L’opera mozartiana, ambientata nel mondo di un circo della Belle Époque, aveva debuttato il primo luglio scorso a Ferrara, coinvolgendo un cast vocale di giovani talenti, tutti under 35, selezionati tra oltre 350 candidature arrivate da tutto il mondo da Leone Magiera, già scopritore di nuove voci e preparatore musicale di grandi protagonisti del bel canto come Luciano Pavarotti e Mirella Freni.

Nella metropoli coreana, sono giunti il regista argentino Adrian Schvarzstein, l’aiuto regista Jurate Sirvyte Rukstele, il direttore d’orchestra Daniel Smith e il cast vocale, composto da Giovanni Luca Failla nel ruolo di Don Giovanni, Alessandro Agostinacchio (Il Commendatore), Yulia Merkudinova (Donna Anna), Lorenzo Martelli (Don Ottavio), Marta Lazzaro (Donna Elvira), Giulio Riccò (Leporello), Valerio Morelli (Masetto) e Silvia Caliò (Zerlina), oltre all’acrobata Angela Francavilla. Insieme al cast artistico, parte del team del Teatro Comunale di Ferrara è volato a Daegu, fra i quali il direttore tecnico Andrea Carletti, il capo elettricista Marco Cazzola (light designer per la produzione Don Giovanni), Chiara Tarabotti, direttore di scena, e Mattia Mazzini, maestro collaboratore alle luci. Li hanno raggiunti, in rappresentanza della città di Ferrara e del teatro, Anna Rosa Fava e il direttore artistico Marcello Corvino.

La Corea del Sud è una nazione in forte espansione, sensibile alla cultura e all’arte in tutte le sue sfaccettature. Con il suo cinema e la sua musica pop sta ricevendo apprezzamenti e riconoscimenti da tutto il mondo. Anche nella musica lirica c’è originalità che incontra la curiosità: per questo il Teatro ospiterà Ferrara la nuova Turandot prodotta da Daegu, in programma a novembre 2023. Il filo rosso continua.

 

Foto di Marco Caselli Nirmal, cortesia ufficio stampa Teatro Comunale di Ferrara. Immagine in evidenza Daegu Opera House (Corea del Sud)

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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