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Con l’arrivo dell’autunno si mette in pieno movimento l’attività culturale delle associazioni ferraresi che nel giro di una settimana presentano importanti avvenimenti che coinvolgono la città e i suoi protagonisti. Tra questi il ricordo di un Maestro quale fu Claudio Varese – promosso dall’Istituto Gramsci e dall’Istituto di Storia contemporanea – e l’analisi della figura di Lucrezia Borgia condotta dall’Istituto di studi Rinascimentali nell’ormai classica Settimana di Alti Studi. A rendere più completo (e complesso) il percorso, ecco la presentazione di un libro importante e pluripremiato di Lina Bolzoni, “Una meravigliosa solitudine” che prende in esame il senso del leggere e la funzione della lettura in rapporto all’oggi dove la lettura tradizionalmente intesa si confronta e si scontra con altri e diversi modi di comunicazione. L’autrice dialoga con Benedetta Craveri, finissimo critico nonché nipote di Benedetto Croce. Questa occasione è stata propiziata dagli Amici della biblioteca Ariostea.

Come si può comprendere assai agevolmente per le personalità ‘ferraresi’ c’è in questo momento un fervore di attività che coinvolge anche un’altra figura fondamentale dell’universo culturale della città, vale a dire Giorgio Bassani. Recentemente il Centro Studi bassaniani è stato visitato dalla organizzazione Biblia che assieme al suo presidente Piero Stefani ha portato al Centro più di quaranta soci provenienti da ogni parte d’Italia. E in stretta relazione con la visita bassaniana i soci di Biblia sono intervenuti ad una conferenza su Lucrezia Borgia tenuta nello stesso monastero in cui la duchessa verrà sepolta e che fu il suo ultimo rifugio. Altre e differenti attività culturali fanno da contorno a questi avvenimenti , attività che coinvolgono le scuole come è accaduto per la ricerca sulle opere e i luoghi di Bassani ma anche offrendo l’occasione per una bella mostra di quadri di Maria Luisa Genta dal titolo, “La reggia di Vulcano” dove l’artista evoca nella pittura le esplosioni del vulcano osservate dalla sua casa di Lipari, una nuova modalità di espressione di questa intellettuale che non si è limitata alla sua professione di Accademico.
Ma l’eco della cultura ferrarese si amplia ad una serie di mostre importantissime che si aprono in questi giorni in Italia. Dalla grande mostra su De Pisis alle Gallerie del Novecento di Milano che da marzo si trasferirà a Roma e che esibisce pitture fondamentali del grande artista molte delle quali provengono dal ferrarese Museo de Pisis alla splendida e irripetibile mostra ‘Canova / Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna’ alle Gallerie d’Italia di Milano dove, nel percorso, una sala è dedicata al primo amico di Canova vale a dire il conte Leopoldo Cicognara che ospita tra l’altro il busto scolpito da Canova e aiuti per il conte ferrarese.

Molto importante è stato il ricordo di un maestro come Claudio Varese, di cui si celebrava il centodecimo anniversario della nascita. Nella cornice offerta dall’istituto Gramsci, alla presenza dei familiari dell’intellettuale sardo d’origine poi approdato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, amico di tanti studiosi di primaria importanza operanti nell’Italia del secolo scorso, a confronto e in opposizione al regime fascista, Claudio Varese, divenuto cittadino onorario della nostra città nel 1987 fu una figura fondamentale della cultura novecentesca a cui offrì un ingente patrimonio di indicazioni di ricerca che vanno dalla letteratura, alla storia dell’arte e al cinema. Ne hanno parlato gli allievi Anna Dolfi e Gianni Venturi oltre a Daniele Lugli (amico e collaboratore di Aldo Capitini) che con Claudio Varese ebbe rapporti di amicizia.

Ferrara dunque si appresta a rivivere e a non dimenticare la sua vocazione di città d’arte e di cultura.

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Gianni Venturi

Gianni Venturi è ordinario a riposo di Letteratura italiana all’Università di Firenze, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e co-curatore del Centro Studi Bassaniani di Ferrara. Ha insegnato per decenni Dante alla Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. E’ specialista di letteratura rinascimentale, neoclassica e novecentesca. S’interessa soprattutto dei rapporti tra letteratura e arti figurative e della letteratura dei giardini e del paesaggio.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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