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Giorno: 19 Febbraio 2021

Il Comitato lavoce degli alberi sull’ultimo intervento del Sindaco

 

da: Comitato La voce degli alberi

Ieri il Sindaco ha annunciato alla città un cospicuo aumento dell’impegno economico dedicato alla manutenzione del patrimonio verde. Come comitato” La Voce degli Alberi” accogliamo con soddisfazione questa notizia: risorse finanziarie aggiuntive sono veramente indispensabili per una buona manutenzione del verde.
“Monitoreremo azioni, risultati ed efficacia degli interventi, verificando costantemente la qualità dell’operato delle aziende”.

Con altrettanta soddisfazione accogliamo queste parole del Sindaco: sono fondamentali perché è evidente a tutti in città che ciò che è risultato carente finora è stato proprio uno scarso monitoraggio e controllo dei livelli di qualità degli interventi di manutenzione.
Ci auguriamo un forte cambio di passo.
L’esigenza di una gestione sostenibile del verde urbano è ormai una sensibilità diffusa tra la cittadinanza.
In un’epoca di profonde trasformazioni come quella attuale è indispensabile un processo di revisione e aggiornamento dei criteri e delle metodologie gestionali del verde pubblico. La risorsa “verde” infatti sta evolvendo con nuovi e più complessi ruoli ed interazioni con gli ecosistemi e con l’attività dell’uomo.

Nel suo intervento il sindaco ha ben dettagliato gli aspetti quantitativi della futura gestione,quanti sfalci in più, quante potature in più ecc.. ;  sugli aspetti qualitativi si è limitato invece ad enunciarne la necessità. E questo un po’ ci ha allarmati perché non sempre l’aumento del numero degli interventi provoca miglioramenti, non sempre fare di più vuol dire fare meglio, a volte non fare è addirittura meglio che fare male.

E allora ci limitiamo a far alcuni semplici esempi in cui solo aumentare il numero degli interventi rischia di non risolvere i problemi.
Se sfalciamo tante volte in più, ma continuiamo a non pulire preventivamente il terreno dai rifiuti, triturando plastica ed altri materiali insieme all’erba, aumentiamo l’inquinamento e i rischi per la salute e l’ambiente.
Se piantiamo più alberi e poi nei primi anni non diamo loro cure adeguate, non li annaffiamo secondo la necessità di una giovane pianta o addirittura ne danneggiamo  il colletto con sfalci maldestri, non apportiamo benefici.
Se aumentiamo il numero delle potature, ma continuiamo a potare in maniera troppo intensiva asportando una percentuale di volume fotosintetizzante troppo elevato, rischiamo di indebolire la pianta e danneggiarla gravemente. Davvero non vorremmo più vedere potature così invasive come continuiamo a vedere ancora, anche in questi ultimi giorni.

Vogliamo però restare fiduciosi e sperare che le parole enunciate dal Sindaco e le intenzioni espresse di controllare il miglioramento della qualità diventino presto una realtà. Ne avremo benefici tutti.

FAGIOLINO E I BURATTINI IN DIRETTA DAL TEATRO DE MICHELI

 

Da: Comune di Copparo

La rassegna Junior2021 prosegue facendo tappa a Copparo

La nona edizione della rassegna Junior! Pomeriggi a Teatro è partita sotto i migliori auspici: l’evento inaugurale, presentato dal palco della Sala Polivalente di Comacchio per celebrare il carnevale, ha infatti registrato ben 708 dispositivi connessi nell’arco della diretta, durata oltre un’ora e mezza. Burattini e artisti hanno così superato le limitazioni della fase attuale, riuscendo ad offrire un pomeriggio di divertimento ad una platea virtuale a quattro cifre.

E’ tutto pronto per il prossimo appuntamento, in programma domenica 21/2: alle ore 16:30 in diretta dal Teatro De Micheli di Copparo. i Burattini di Mattia Zecchi saranno i protagonisti dello spettacolo Il rapimento della Principessa Gisella.

Il burattinaio Mattia Zecchi

Mattia Zecchi è uno dei più talentuosi esponenti della nuova generazione dei burattinai di tradizione emiliana. Sul palco del De Micheli porterà in scena una storia originale ed avvincente, che prende spunto dal repertoio favolistico: la scena si apre con la scomparsa della Principessa Gisella. Suo padre il re, disperato per la perdita della figlia, dà mandato a Fagiolino di trovarla e riportarla al castello. Egli, aiutato da un potente mago riuscirà a smascherare gli infidi aiutanti di Sua Maestà che, invece di salvare la principessa, erano in realtà coloro che l’avevano imprigionata.
Tra esilaranti battute e combattimenti a suon di bastonate, la principessa tornerà al castello innamorata del suo salvatore Fagiolino, che diventerà così principe del regno.

Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta su italiafestival.it: il link diretto per assistere gratuitamente a questo ed agli eventi successivi sarà disponibile sul sito www.burattini.info.
Il programma proseguirà poi nell’ultimo fine settimana di febbraio con un doppio appuntamento: sabato 27 dal Teatro Barattoni di Ostellato la compagnia Lagrù Ragazzi presenterà Mengone Torcicolli alla ribalta, mentre domenica 28 il Teatro alla Panna sarà protagonista di Cappuccetto Rosso, in diretta dalla Sala Polivalente di Comacchio.

La rassegna è realizzata da Bialystok Produzioni per i Comuni di Comacchio, Copparo e Ostellato, con il contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito del progetto Burattini alla Riscossa – per un teatro popolare del Delta del Po (direzione artistica Massimiliano Venturi), in collaborazione con ItaliaFestival.tv, ass. Il Ragno d’Oro e ATF / AGIS.

Gli spettacoli sono adatti a tutti a partire dai 3 anni di età. Per scoprire il programma completo e restare aggiornati sui prossimi eventi è possibile iscriversi alla newsletter su www.burattini.info. Infoline: +39 349 0807587 e mail@burattini.info. Anteprime ed aggiornamenti in tempo reale sulla pagina facebook ‘I Burattini di Massimiliano Venturi’.

Tumori e Covid: l’appello delle associazioni dei pazienti al Governo

 

DA: Motore Sanità – comunicazione@motoresanita.it

Il Covid ha colpito drammaticamente l’Oncologia italiana. Ha colpito prima di tutto l’ammalato di
cancro che, secondo i dati raccolti dalle Associazioni di pazienti, ha trovato difficile accedere alla
chirurgia, che per questo paziente vuol dire guarigione, ad avere una corretta presa in carico o un
sostegno psicologico e affronta tutt’ora problemi di malnutrizione e fragilità sociale. La pandemia
ha messo il paziente oncologico nella condizione di scegliere se continuare il percorso di cura o di
interromperlo totalmente per paura del contagio (numerose le disdette di esami diagnostici,
ricoveri ordinari calati di oltre il 20% e una diminuzione di giorni di degenza in day hospital).
Il Covid ha colpito il cuore dell’organizzazione dell’Oncologia: le attività di prevenzione, diagnosi e
cura (dal blocco degli screening istituzionali, in particolare nella prima ondata, alla riduzione
dell’attività chirurgica oncologica e dell’attività diagnostica). Le conseguenze sono chiare a tutti: si
assisterà ad una aumentata domanda oncologica per diagnosi che non sono state fatte nell’anno
passato e per diagnosi fatte in fase più avanzata di malattia.
Oncologi, associazioni di pazienti e Reti oncologiche nazionali, nel nuovo confronto organizzato da
Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Amgen, Boston Scientific, Nestlé Health
Science e Takeda, dal titolo “ONCOnnection IL CANCRO AL TEMPO DEL COVID”, si sono appellati
al neo Governo Draghi affinché la pioggia di miliardi previsti dal Recovery Plan, destinati alla
sanità, vengano investiti al meglio considerando l’oncologia italiana come un’emergenza nazionale
e la strategica ed ineludibile chiave di volta qual è l’integrazione ospedale-territorio.
“Il Covid è stato uno tsunami per i malati oncologici e i loro famigliari” ha spiegato Francesco De
Lorenzo, Presidente F.A.V.O. “Abbiamo avvertito una difficoltà per accesso alla chirurgia che per i
malati di cancro vuol dire guarigione, è stato un dramma nella prima ondata e lo è tutt’ora, al
punto che alcuni pazienti si trovano a dover bussare al privato perché le liste di attesa nella sanità
pubblica sono lunghe oltre 4 mesi e continuano ad aumentare. In alcune regioni si è registrato un
numero elevato di morti, esiste una mancata somministrazione di terapie, c’è un gravissimo
problema di malnutrizione e di fragilità sociali, la presa in carico è stata attivata correttamente
sono nelle reti oncologiche che funzionano, la sospensione degli screening istituzionali nella prima
ondata ci lasciano una pesante eredità, una aumentata domanda oncologica sia in termini
qualitativi che quantitativi. Abbiamo un’emergenza oncologica: c’è bisogno di risorse, il Governo
finanzi l’oncologia italiana. Il piano oncologico europeo sarà una salvezza per l’Italia, non
possiamo rimanere ancorati ai piani organizzativi delle singole regioni perché non giovano al
malato, che continuerà a fare i viaggi della speranza, e perché continueranno a far persistere le
gravi disuguaglianze. Dobbiamo lavorare insieme politicamente affinché si dia all’oncologia
italiana il rispetto che merita anche sul piano del processo di innovazione e di ammodernamento,
per consentire l’accesso alle terapie innovative che oggi manca ad una buona parte d’Italia”.
“Sottoscriviamo subito e facciamo nostro il documento della Commissione europea contro il cancro
che ha presentato al Parlamento europeo – ha invitato Paolo Pronzato, Direttore Oncologia
Medica IRCCS San Martino, Genova – Coordinatore DIAR Oncoematologia Regione Liguria -. È una
raccomandazione che noi responsabili delle Reti oncologiche dovremmo prendere in
considerazione”.
“Siamo il Paese in Europa con la più alta aspettativa di vita alla nascita, anche perché garantiamo
cure oncologiche di qualità, ma siano anche il Paese nel quale la qualità della vita per paziente
con patologia è la più bassa in Europa e questo è il dato che dobbiamo modificare, su questo
incidono sicuramente le risorse che vengono posizionate sul comparto oncologico ma influisce
anche l’organizzazione generale. L’eccesiva frammentazione che oramai viviamo da troppi anni è
uno dei fattori che non aiuta nella gestione ottimale dei pazienti oncologi. Associazioni, società
scientifiche e istituzioni devono lavorare sulla parte che manca e il Covid ci sta dando ulteriore
conferma di quello che serve” ha rimarcato Lorenzo Latella, Segretario Cittadinanzattiva della
Campania.
In alcune realtà regionali, l’Oncologia ha registrato una tenuta della presa in carico dei pazienti
sul territorio, merito dei servizi sanitari regionali che hanno dato il forte messaggio di non bloccare
le attività legate alla diagnosi oncologica, e merito dell’istituzione di nuovi modelli organizzativi
che nell’emergenza hanno consentito di poter continuare a curare i pazienti, di attivare televisita e
teleconsulto, la domiciliazione di taluni farmaci e di effettuare il follow up sul territorio.
L’emergenza sanitaria continua a mettere in evidenza una necessità che oggi non può più
aspettare, quella dell’oncologia territoriale organizzata in “recettori oncologici” che lavorano in
continuità con la medicina generale e l’oncologia ospedaliera.
A sottolinearlo è stato l’Assessore alla Sanità e al Sociale, Regione del Veneto Manuela Lanzarin.
“I modelli organizzativi di presa in carico e le strutture flessibili che nella nostra Regione e grazie al
grande lavoro della Rete oncologica veneta si sono adattate alle necessità e ai problemi del
momento ci hanno permesso di rispondere in modo puntale ai bisogni di salute dei malati
oncologici. In questo anno di pandemia abbiamo anche scoperto modelli che saranno il futuro della
sanità oncologica territoriale, quelli legati alla telemedicina, al follow up e dell’oncologia più vicina
al territorio, e saranno fondamentali nella costruzione di modelli futuri. In tempo di Covid credo
che ancora di più l’aspetto psicologico sia stato importante, e penso all’accompagnamento al
paziente e al sostegno ai familiari che si sono trovati ad affrontare a volte da soli la malattia,
anche questa è una componente molto importante da osservare in modo multidisciplinare e in una
visione di una oncologia territoriale e di una integrazione ospedale-territorio”.

L’aggiornamento in Emilia-Romagna 19 febbraio: su 30.716 tamponi effettuati, 1.821 nuovi positivi (5,9%)
1.758 i guariti.< Vaccinazioni: oltre 314mila dosi somministrate

l 94% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 40,6 anni. 46 decessi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 242.462 casi di positività, 1.821 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.716 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,9%.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni).
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 314.125 dosi; sul totale, 129.773 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 690 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 583 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 792 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40,6 anni.
Sui 690 asintomatici455 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing47 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici16 tramite i test pre-ricovero. Per 160 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 532 nuovi casi e Modena (326); poi Reggio Emilia (172), Ravenna (154), Rimini (149), Imola (109), Ferrara (104) e Cesena (103). Seguono le province di Parma (70), Piacenza (60) e Forlì (42).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 16.424 tamponi molecolari, per un totale di 3.254.146. A questi si aggiungono anche 451 test sierologici e 14.292 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guaritesono 1.758 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 197.244.

casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 34.937 (+17 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 32.852 (+3), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 46 nuovi decessi: 5 a Piacenza (tutti uomini, rispettivamente di 53, 63, 83, 90 e 97 anni); 4 nella provincia di Reggio Emilia (una donna di 50 anni e tre uomini di 74, 82 e 88 anni); 5 nella provincia di Modena (una donna di 94 e quattro uomini: di 60, 83, 90 e 91 anni); 14 in provincia di Bologna (11 donne: di 63, 79, 81, 82, 83, 84, 85 anni, due di 92 anni, una delle quali residente a Imolae due di 95 anni; 3 uomini: di 63, 73 e 95 anni); 7 nel ferrarese (due donne di 83 e 98 anni e cinque uomini, rispettivamente di 71, 78, 82, 85 e 97 anni); 5 in provincia di Ravenna (una donna di 95 anni e quattro uomini: di 66, 74, 76 e 85 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne di 87, 90 e 93 anni; un uomo di 85 anni); 2 nel riminese (una donna di 86 anni e un uomo di 71). Nessun decesso nella provincia di Parma.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.281.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 183 (+2 rispetto a ieri), 1.902 quelli negli altri reparti Covid (+12).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 11 a Piacenza (+1), 8 a Parma (+1), 17 a Reggio Emilia (numero invariato rispetto a ieri), 39 a Modena (invariato), 54 a Bologna (-2), 11 a Imola (+1), 16 a Ferrara (invariato), 3 a Ravenna (-1), 2 a Forlì (invariato), 7 a Cesena (+2) e 15 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: a Piacenza 19.480 (+60 rispetto a ieri, di cui 32 sintomatici), 16.761 a Parma (+70, di cui 44 sintomatici), 31.353 a Reggio Emilia (+172, di cui 96 sintomatici), 42.391 a Modena (+326, di cui 208 sintomatici), 48.743 a Bologna (+532, di cui 388 sintomatici), 8.300 casi a Imola (+109, di cui 62 sintomatici), 14.138 a Ferrara (+104, di cui 31 sintomatici), 18.213 a Ravenna (+154, di cui 80 sintomatici), 9.220 a Forlì (+42, di cui 34 sintomatici), 10.912 a Cesena (+103, di cui 77 sintomatici) e 22.951 a Rimini (+149, di cui 79 sintomatici).

Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 9 casi, positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare. Inoltre, in seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni passati sono stati eliminati 5 decessi dalla provincia di Rimini, in quanto non causati da Covid. /Ti.Ga.

Prorogate al 31 Agosto 2021 esenzioni per disoccupazione e per lavoratori colpiti dalla crisi

 

Da : Ufficio Stampa AUSL Ferrara

Proroga al 31 Agosto 2021 delle esenzioni per disoccupazione e per lavoratori colpiti dalla crisi
La misura è per le nuove disposizioni per la gestione dell’emergenza sanitaria e quale azione del progetto dematerializzazione delle autocertificazioni per conciliare continuità nell’assistenza e limitazione degli spostamenti dei cittadini 

Le esenzioni presenti nell’Anagrafe Regionale degli Assistiti (ARA)  -e già in proroga al 1 Marzo 2021- E02 per disoccupazione ed E99 per lavoratori colpiti dalla crisi, che prevedono il rinnovo mediante autocertificazione, in relazione all’emergenza COVID-19,  sono ulteriormente prorogate alla 31 Agosto 2021.
Questa misura è applicata in coerenza alle nuove disposizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria previste con Decreto-legge 14 gennaio 2021 n. 2; inoltre, s’inserisce in un più ampio progetto di dematerializzazione delle autocertificazioni finalizzato a conciliare continuità nell’assistenza e limitazione degli spostamenti dei cittadini, progetto che si prevede possa essere attuato a partire dal mese di Settembre prossimo.

RIPENSARE IL FUTURO DELLE CITTÀ IN SIMBIOSI CON L’AMBIENTE NATURALE:
L’Utility Pubbica Gruppo CAP al Festival “The Nature of Cities”

 

da; Ufficio stampa Gruppo CAP

L’utility pubblica lombarda illustrerà le sue nature-based solutions, realizzate nell’ambito del progetto europeo LIFE Metro Adapt, a partire dagli interventi pilota di Masate e Solaro

Il futuro delle Smart City passa dalle “Nature-Based Solutions” (NBS). È questo il tema al centro del TNOC Festival (The Nature of Cities), manifestazione internazionale che si terrà dal 22 al 26 febbraio, e che riunirà (virtualmente) le esperienze e le best practice più innovative per il futuro dei centri urbani a livello planetario, alla luce dei cambiamenti climatici e dei mutamenti sociali, ambientali ed economici. Gruppo CAP, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, illustrerà le sue “soluzioni green ispirate dalla natura” a partire dai progetti adottati nei Comuni di Masate e Solaro. 

Perfetta sintesi tra natura, risorse idriche e sviluppo urbano, le Nature-Based Solutions sono misure intelligenti di verde pubblico che stiamo progressivamente adottando nei 132 comuni che presidiamo, commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Il nostro impegno quotidiano in un’ottica di costante collaborazione e supporto alle amministrazioni e agli uffici tecnici ci sta portando a progettare soluzioni personalizzate, vere e proprie opere verdi che ben si integrano con l’assetto urbano e con l’ecosistema locale. Si tratta di soluzioni pensate per alleggerire la portata dei nostri impianti di depurazione e della rete fognaria, mitigare il rischio inondazioni e allagamenti, riducendo inoltre gli effetti del fenomeno delle “isole di calore”.

Proprio il 23 e il 24 febbraio l’attenzione si concentrerà sui due comuni del milanese dove sono stati realizzati interventi pilota di “Nature-Based Solutions”, messi a punto nell’ambito del progetto Metro Adapt finanziato dal Programma LIFE della Commissione Europea, sviluppato a partire dal 2018 e che ha tra i suoi promotori Città metropolitana di Milano (CMM), Legambiente Lombardia, ALDA (European Association for Local Democracy), Ambiente Italia S.r.l., e-GEOS Spa e Gruppo CAP.

L’utility lombarda con la sua squadra di ingegneri e progettisti ha sviluppato due sistemi di drenaggio urbano sostenibile, in grado di gestire le acque meteoriche e ripristinare il ciclo idrico naturale, evitando di sovraccaricare sia il sistema idrico sia gli impianti di depurazione.
A Solaro il modello di “green infrastructure” adottato è stata l’oasi di aiuole drenanti o aree di bioritenzione, inserite nel contesto urbano di un parcheggio di 5.700 metri quadri. Con la presenza delle aiuole, l’acqua piovana si infiltra nel terreno, viene accumulata grazie a 2 sistemi di ritenzione esistenti per essere poi rilasciata grazie ai sistemi di dispersione, dotati di 6 pozzi ciascuno. A Masate, invece, all’interno del parco comunale, area fortemente impermeabilizzata, è stato costruito un bacino artificiale della portata di 110 metri cubi, appena sotto al livello della strada, che accumula l’acqua piovana e la rilascia gradualmente sul corpo idrico locale in modo del tutto naturale.
La maggiore sensibilità verso le opere cosiddette Nature-Based Solutions nasce proprio dall’approvazione del Regolamento Regionale 7/2017 sull’invarianza idraulica, di cui Gruppo CAP è stato tra i maggiori sostenitori. L’esigenza di mantenere costante la quantità di acqua prodotta in occasione di precipitazioni meteoriche dopo ogni intervento di ristrutturazione edilizia, urbanistica e di nuova costruzione, è stata ancor più sottolineata dall’aggiornamento del Regolamento avvenuta nel 2019 che prevede di adottare in prima battuta progetti NBS (articolo 14).

L’eccessiva cementificazione ed edificazione che ha caratterizzato le politiche urbanistiche negli anni ‘60 e ‘70 è andata a minare pesantemente permeabilità, duttilità e sicurezza dei territori in Italia. Solo in Lombardia, secondo i dati della Regione, tra il 1954 e il 2015 le superfici urbanizzate sono aumentate del 200% E insieme al Veneto, la Lombardia registra il valore di impermeabilizzazione più alto d’Italia, pari al 13%. 

L’impegno di Gruppo CAP, testimoniato nel Piano di Sostenibilità presentato nel 2019, è quello di incrementare la capacità di resilienza dei Comuni della Città metropolitana di Milano, aumentando l’indice di drenaggio del territorio del 60% con annessa riduzione delle superfici impermeabilizzate e degli allagamenti. Tutti temi che verranno affrontati all’interno del TNOC Festival in questi tre momenti con i partner di LIFE Metro Adapt tra cui Marco Bernardi, responsabile ufficio ricerca, innovazione e sviluppo industriale di Gruppo CAP, che sarà presente il 24 febbraio:
1) Il 23 febbraio alle 10.15 il workshop “Soluzioni basate sulla natura come mezzo per stimolare l’adattamento ai cambiamenti climatici urbani”.
2) Il 24 febbraio alle 10.15 un viaggio virtuale sul campo “Soluzioni naturali nelle aree urbane: il caso degli interventi pilota di Solaro e Masate”.
3) Il 25 febbraio alle 15.30, il workshop “Il Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia come strategia di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico nelle aree vaste”.

Per conoscere il programma della manifestazione e registrarsi è necessario collegarsi al sito:  https://cvent.me/bO1nm5.

Gruppo CAP
Il Gruppo CAP è la realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città metropolitana di Milano secondo il modello in house providing, cioè garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. Attraverso un know how ultradecennale e le competenze del proprio personale coniuga la natura pubblica della risorsa idrica e della sua gestione con un’organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Per dimensione e patrimonio Gruppo CAP si pone tra le più importanti monoutility nel panorama nazionale. Nel 2017 si è aggiudicato il premio assoluto Top Utility come migliore Utility italiana.

CONTRO VERSO
Filastrocca del padre sconsolato

 

Nella filastrocca intitolata “L’uomo polipo” una ragazzina di 13 anni aveva parlato del suo amore per un uomo una decina d’anni più grande che le aveva riempito la vita avvolgendola con i suoi tentacoli, tanto da farle interrompere la scuola, le amicizie… e intanto aspettavano un bambino. Qui ascoltiamo il padre di questa ragazzina. Un uomo sconsolato, che ha cresciuto la figlia da solo dopo che, tanti anni prima, la moglie se n’è andata disinteressandosi della bambina.

Filastrocca del padre sconsolato

Le ho detto: “Bimba mia,
bada, non ti fidare
di chi ti porta via
e ti vuol pilotare”

ma lei si è innamorata
c’è poco da negare.
È bella e addormentata.
Chi la saprà svegliare?

Il vile sbarbatello
che possiede mia figlia.
sarà anche forte e bello
ma… guai a chi se lo piglia!

L’avvolge nelle spire
come fosse un serpente.
Gliel’ho voluto dire,
purtroppo non mi sente.

È che lui non lavora
e lei è minorenne,
dovrebbe andare a scuola.
Quei due non fanno niente.

Li ho mantenuti io
– cosa potevo fare? –
sperando, in cuor mio,
di poterla aiutare.

In più nutro il sospetto
che lui sia un violento
ma non ne sono certo,
e intanto mi tormento.

“Sai babbo sono incinta”
m’ha detto un brutto giorno
e io ho fatto finta:
“Che bello, sarò nonno!”

Però io sono vecchio
conosco un po’ la vita
e come in uno specchio
già vedo la partita

che giocan quei ragazzi
ancora adolescenti
e son cavalli pazzi,
del tutto incoscienti.

Lo sono stato anch’io
che l’ho tenuta buona
ma avevo un dubbio mio:
se un giorno mi abbandona?

Sua madre se n’è andata
ormai da lunghi anni,
io sì l’ho perdonata
ma questi sono i danni.

Adesso son deciso
a vincer la paura,
non farò più buon viso
di fronte alla sciagura.

Lui assorbe la sua vita
e non le lascia il fiato.
Mia figlia è trasformata.
Io sono sconsolato.

Il padre sconsolato non sapeva davvero che posizione prendere. Essere troppo netto nel disapprovare l’amore della sua bambina voleva dire perdere il rapporto con lei e la possibilità di aiutarla un domani, se le cose fossero volte al peggio. Sostenerla, però, era come approvare un progetto di vita che per lui era inaccettabile.

CONTRO VERSO, la rubrica di Elena Buccoliero con le filastrocche all’incontrario, le rime bambine destinate agli adulti, torna su Ferraraitalia  il venerdì. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

QUOTE ROSA / COLDIRETTI Emilia Romagna:
DUE DONNE ALLA GUIDA DELLE BONIFICHE

 

da: Ufficio Stampa Coldiretti Emilia Romagna

Sono 12.000 le aziende agricole in Emilia-Romagna condotte da imprenditrici
“Le nomine a presidenti delle bonifiche Renana e Parmense di Valentina Borghi e Francesca Mantelli sono un riconoscimento importante dei meriti e delle competenze di due imprenditrici agricole che negli anni hanno saputo dimostrare il proprio valore conducendo le proprie aziende e arrivando, giovanissime, a ricoprire ruoli istituzionali di grande rilevanza”. Con queste parole Luciana Pedroni, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Emilia Romagna ha commentato i risultati conseguiti nelle scorse settimane dalla presidente di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi e dalla delegata di Coldiretti Giovani Impresa Parma, Francesca Mantelli, neoelette alla guida dei consorzi di bonifica Renana e Parmense.

“Non è un caso – prosegue la Pedroni – che un traguardo del genere sia stato raggiunto da due esponenti del comparto agricolo che, soprattutto dall’entrata in vigore della Legge d’Orientamento, fortemente voluta da Coldiretti, ha visto espandersi notevolmente la presenza innovativa delle donne nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell’agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismi o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici nazionali”.

“Oggi le aziende condotte da donne in regione sono circa 12.000, su un totale di 55.000” ha detto la delegata di Donne Impresa Emilia Romagna “ma il totale delle donne che lavorano in agricoltura in Emilia Romagna supera le 80.000”.

LA TERRA DELLA LIBERTA:
Nei negozi di Coop Alleanza i Pelati da Filiera Etica dell’Associazione GHETTO OUT–CASA SANKARA

 

da: Ufficio stampa Coop Alleanza

A sostegno dell’iniziativa di riscatto civile e sociale, Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia promuovono la diffusione dei pomodori pelati prodotti dall’azienda agricola gestita da giovani migranti.
Riscatto, accoglienza, legalità, occupazione: sono alcuni dei valori racchiusi nei pomodori pelati con l’etichetta “Riaccolto, la Terra della Libertà” presenti da oggi e per i prossimi mesi nei supermercati e negli ipercoop di Coop Alleanza 3.0 tra cui i 13 negozi della Cooperativa a Ferrara e provincia.
L’iniziativa è promossa da Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia che insieme sostengono l’Associazione Ghetto – Out Casa Sankara, “start up etica” nata 4 anni fa nel Foggiano, da una sinergia tra Regione Puglia, associazionismo e movimento cooperativo, che con il suo prodotto da filiera etica racconta una storia di riscatto civile e sociale.
L’associazione gestisce uno spazio progettato quale alternativa alle condizioni disumane dei ghetti; nell’azienda agricola, con circa 14 ettari di terreno e una vecchia rimessa di proprietà della Regione Puglia, i giovani migranti fuggiti dal ghetto e costituiti in associazione lavorano la terra in autonomia e abitano con le loro famiglie.
Per sviluppare il percorso di emancipazione è nato il progetto di produzione di pomodori e, con la collaborazione di Conserva Italia, trasformazione in confezioni di pelati da 400 grammi.
I barattoli dei pelati “Riaccolto, la Terra della Libertà” non contengono quindi solo gli squisiti pomodori pugliesi ma anche la dignità umana e del lavoro, e un’esperienza di acquisizione di autonoma per i lavoratori dei campi.
Ai pelati “Riaccolto”, Coop Alleanza 3.0 dedica un apposito spazio espositivo in cui i soci e i consumatori potranno trovare il primo prodotto dell’Associazione Ghetto Out – Casa Sankara con le principali informazioni del progetto. Inoltre, soci e i consumatori potranno acquistarli a un prezzo speciale, più alto della media dei prodotti simili, per contribuire ad aiutare lo sviluppo di questa piccola realtà, e così seminare legalità e diritti e consolidare un modello che potrà estirpare lo sfruttamento diffuso nel settore. Inoltre, condividendo sui social – Twitter, Facebook, Instagram – il proprio acquisto, con l’hashtag #CasaSankara e taggando Coop Alleanza 3.0, i soci e consumatori potranno testimoniare la propria scelta etica.
“La cooperazione di consumo si ispira a valori fondamentali quali la libertà e la democrazia, la giustizia sociale e la solidarietà: per questo Coop Alleanza 3.0 sostiene questa iniziativa chiedendo la partecipazione anche dei soci Coop e dei consumatori. È storico e sempre vivo l’impegno di Coop Alleanza 3.0 e delle realtà della cooperazione a diffondere la cultura della legalità e promuovere un’economia giusta ed emancipata dallo sfruttamento.” dichiara il presidente di Coop Alleanza 3.0, Mario Cifiello “Con questa campagna, Coop Alleanza 3.0 e Legacoop Puglia vogliono sensibilizzare concretamente i consumatori e tutti gli stakeholder sul tema dell’illegalità, delle sue cause e delle sue conseguenze: oggi il rischio è che l’impresa “cattiva” scacci quella buona e che la ricerca del prezzo più basso cancelli i diritti delle persone. I pelati dell’Associazione Ghetto Out – Casa Sankara sono la dimostrazione che un’altra economia, un altro modo di intendere il lavoro e le scelte di acquisto da parte dei consumatori sono possibili.”
“La filiera etica nata a Casa Sankara è un tassello che si aggiunge nella costruzione di quella società inclusiva sognata con Stefano Fumarulo” dichiara il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo “È la testimonianza di cosa accade quando il percorso etico del sistema cooperativo si mette a disposizione del territorio e crea valore, per tutti. Per una terra da sempre identificata come terra di illegalità che diventa luogo di riscatto, grazie anche al supporto della Regione Puglia; per le persone che non avevano voce e con il lavoro, quello buono, hanno affermato la propria dignità; per la comunità che oggi beneficia di una realtà “unica” e da considerare una risorsa. Il Riaccolto della libertà è tutto questo e sa di buono”.

“Il marchio dei pelati che oggi esce in tutta Italia è la realizzazione di un sogno. Abbiamo finalmente realizzato qualcosa che abbiamo sognato per otto anni. Siamo andati per gradi: abbiamo pensato prima a darci un tetto dignitoso sopra la testa, poi ad avere un lavoro con un pagamento giusto. Queste erano le cose che sognavamo con Stefano Fumarulo.” dichiara Mbaye Ndiaye, referente di Casa Sankara “Già allora io immaginavo un marchio tutto nostro, di noi africani, che potevamo diventare protagonisti prendendo in mano il nostro avvenire. Questo, mi sono detto, è l’unico modo di lottare contro il caporalato. Stefano non c’è più, ma le sue idee sono vive. La sua idea è questo marchio. Il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo è uno dei testimoni della realizzazione di Riaccolto, che per me è il marchio della dignità”.

Al cantón fraréś
Carletto Fedozzi: “La nòstra tèra”

 

Il profondo legame per il territorio suggerisce all’autore un canto sugli aspetti della campagna: la sua gente, il fiume, le stagioni, il lavoro. Le policromie dei raccolti, dei frutti e dei fiori, il canto dei raccoglitori e il rumore dell’acqua si intrecciano nel ricordo di gesti quotidiani.
Una scelta consapevole quella di esprimersi in vernacolo: per raccontare anche ai più piccoli da dove vengono le parole dialettali.
(Ciarìn)

La nòstra tèra

Che bèl, a la matìna, uƞ salùt col surìś,
l’ària ch’la sà da fén e da grugnó,
int l’àra, ai pasarìƞ butàr uƞ pugn ad brìś,
la źdóra da la fnèstra ch’la scròla i so laƞzó.

Che bèl stàr a la sprùgla,
d’iƞvèrn a téś al mur
e zcórar in dialèt dal témp ch’al rùgla
che s’al n’as pòl farmàr ch’al pasa pur.

Che bèla la campàgna ch’la s’imbiónda ad furmént
coll ròśal ch’i la màcia ad rós e d’vèrd,
ill cànn dill val indù s’intriga al vént,
al cànt dì ztàcarìƞ che tra i filàr al s’pèrd.

Che bèl a l’ómbra d’n’ólam
sul’àrźan a scultàr,
as sént al Po che, càlam,
al śbriśga vèrs al mar.

Che bèl favràr tut biaƞch,
che quànd a spióna al sól,
la név l’as tira ad fiàƞch
par lasàr pòst al viòl.

Guardàr luntàn i prà
e l’ fil ch’i fà i sulcàr,
fìn dù che j’òć i và
al ziél ch’al pógia par.

Che bèl int la basóra
al sól ch’al pèrd al fìl,
ill piòp ch’ill śluƞga l’òra
e i śghìt ch’i torna al fnìl.

Bèla la źuantù,
che spès l’am tórna iƞ mént,
“L’è ‘ƞ pcà ch’la n’agh sia più”
la diś la nostra źént.

Aƞziàn e stralaƞcà, al sarà bèl preciś,
cuntàr a chi putìƞ
che ill ciàcar di frarìś
ill vién dal vèć latìƞ.

E se la sgnóra négra a l’us la piciarà,
agh duvrén dìr ch’la vàga indù ch’la jéra.
L’è sèmpar témp d’andàr a stàr là dlà,
ch’l’è bèla da campàr la nostra tèra.

 

La nostra terra (traduzione dell’autore)

Che bello alla mattina, un saluto con il sorriso, / l’aria che profuma di fieno e di pane, / nell’aia, ai passerotti, gettare un pugno di briciole, / la massaia, dalla finestra, che scrolla le sue lenzuola. / Che bello stare al sole, / d’inverno, accostati al muro / e parlare in dialetto del tempo che scorre / che, se non si può fermare, passi pure. / Che bella la campagna che si imbionda di grano / coi papaveri che la macchiano di rosso e di verde, / le canne delle valli dove si intrufola il vento, / il canto dei raccoglitori che tra i filari si perde. / Che bello all’ombra di un olmo / sull’argine ad ascoltare, / si sente il Po che, calmo, / scivola verso il mare. / Che bello febbraio tutto bianco / che quando si affaccia il sole, / la neve si sposta di lato /per lasciare posto alle viole. / Guardare lontano i prati / e le file che fanno i solchi, / fin dove arrivano gli occhi /il cielo che appoggia piatto. / Che bello al tramonto, / il sole che perde il filo, / i pioppi che allungano l’ombra / e i rondoni che tornano al fienile. / Bella la gioventù, / che spesso mi torna in mente, / “Peccato non ci sia più” / dice la nostra gente. / Anziani e sciancati, sarà bello lo stesso, / raccontare ai bambini / che le parole dei ferraresi / vengono dall’antico latino. / E se la signora nera all’uscio busserà, / dovremo dirle di tornare dov’era. / C’è sempre tempo di andare ad abitare di là, / perché è bella da vivere la nostra terra.

Tratto da: Carletto Fedozzi, Scurs e fat (da tgnir da cat) : discorsi e fatti (da conservare), poesie in dialetto ferrarese,
Ferrara, 2G Editrice, 2016.

Carletto Fedozzi (Migliarino 1947)
È stato amministratore comunale ricoprendo diversi incarichi nel suo paese natale. Ha lavorato in vari zuccherifici della provincia di Ferrara. A lungo attivista sindacale in importanti vertenze a Migliarino e a Comacchio. Appassionato di archeologia, vulcanologia e storia del territorio ferrarese.
Ha iniziato giovanissimo a comporre versi in italiano e in vernacolo, ricevendo premi nei concorsi dialettali.

 

 

Al cantóη fraréś: testi di ieri e di oggi in dialetto ferrarese, la rubrica curata da Ciarin per Ferraraitalia, esce ogni 15 giorni al venerdì mattina. Per leggere le puntate precedenti clicca [Qui] 

In copertina:  Semina – foto di Marco Chiarini

Le proprietà della musica

di Riccardo Francaviglia

Le mie vignette non si occupano, se non occasionalmente, di satira politica, sarebbe come sparare sulla croce rossa. Preferisco sfottere me stesso e con me i miei amici e alla fine tutti noi, la ‘gente comune’, accendendo un faretto che ne illumini le contraddizioni, le paure, le goffaggini e perché no anche le qualità. I protagonisti sono sgargianti individui che non sembrano appartenere al nostro mondo, forse vivono in un mondo variopinto o più probabilmente i loro colori accesi spiccano in un mondo all-white; un avatar del nostro contesto quotidiano, dove ciascuno di loro assomiglia a tutti e non assomiglia a nessuno. In fondo diverte l’idea di identificarsi con sagome fluo col naso a pera, ma voglio credere che anche questo può contribuire a guardarsi “da fuori” per sorridere e riflettere su ciò che siamo e ciò che stiamo diventando.
Riccardo Francaviglia

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