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di Carla Sautto Malfatto

Tu non l’hai mai vista, la mia golena
con il cielo che inizia sotto le scarpe e non finisce più
con i pioppi che galleggiano sulle guazze
una bava di fiume – a volte un pianto dirotto –
e un sole umido che s’appiccica addosso
senza riuscire a toglierlo di torno.

E nelle nebbie che c’illudono dispersi
ad abbracciarci nelle ossa, apparecchiandoci davanti
tutti i pensieri del mondo – l’hai mai vista, così fitta? –
e d’inverno a tirare sassi all’aria
per sentirla gemere e rompere il silenzio.

E poi si stupiscono che tutti se ne vanno
a cercare altra vita, altra gente
un discorso più lungo di tre parole
un qualcosa che non ci lasci indifferenti

ma che ci resti comunque un sorriso di sghimbescio
due occhi per guardarci dentro
ed un cuore ad aquilone
con il filo in palude e il battito oltre il vento.

(Carla Sautto Malfatto-tutti i diritti riservati)

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Redazione di Periscopio

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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