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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

150 mila euro, di cui 50 a carico della Camera di Commercio di Ferrara e 100 a carico del Comune di Comacchio. Ecco le cifre del bando per la concessione di contributi a sostegno di progetti di animazione per l’anno 2016, presentato questa mattina in conferenza stampa alla presenza del Sindaco Marco Fabbri, dell’Assessore al Turismo Sergio Provasi, del Presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni e del Segretario Generale Mauro Giannattasio. Il bando, consultabile sul sito web del Comune, intende promuovere, attraverso un sostegno parziale alle spese di organizzazione, un calendario di iniziative di intrattenimento musicale, culturale, sportivo, enogastronomico e di arte varia lungo il corso del 2016. Sempre sul sito istituzionale sono disponibili i modelli di domanda di partecipazione che imprese, in forma singola o associata, associazioni o consorzi di volontari, possono presentare entro le ore 12:00 del 5 marzo.
“È un bando che vuol favorire l’animazione nei periodi caldi, ma anche rivitalizzare quella che chiamiamo ‘bassa stagione’ – ha spiegato il Segretario Generale Mauro Giannattasio – Quello che vogliamo, infatti, è incoraggiare la creatività e l’innovazione. Qualità che a questa Città di certo non mancano, tanto è vero che se dovessimo fare un bilancio degli ultimi 5 anni, solo qui a Comacchio, questo bando ha finanziato circa 60 eventi l’anno”.
“Le iniziative finanziate tramite questa collaborazione con la Camera di Commercio non sono le uniche che avranno luogo a Comacchio – ha precisato l’Assessore Sergio Provasi – sono già ben 63, infatti, quelle già confermate per il 2016 e questo a dimostrazione di come a Comacchio la stagione turistica non sia più stagionale, ma che coinvolga l’intero territorio con eventi diversi e adatti ai diversi periodi dell’anno”.
“Questa iniziativa è strettamente legata a quella che è l’idea di promozione del territorio che è anche parte di Progetto Comacchio 2015/2020 – ha commentato il Sindaco Fabbri – Già dall’anno scorso è venuto meno, per forza di cose, il supporto della Provincia di Ferrara, cosa che ci ha fatto temere per il bando di quest’anno, ma mi piace sottolineare che la Camera di Commercio non si è fermata, ma ha deciso di continuare questo percorso avviato insieme con una collaborazione che si concretizzerà anche con l’apertura di uno sportello dedicato alle imprese proprio qui a Comacchio”.
“Investire su questo territorio – ha concluso infine il presidente Govoni- è per noi una scelta importante, sia per quanto riguarda questo bando che per quello riguardante l’attrazione e lo sviluppo di nuove attività produttive a Comacchio, per il quale sono già giunte a noi ben 6 domande ammissibili. La richiesta di aprire qui uno sportello della Camera di Commercio, tra l’altro, ci è arrivata direttamente dalle imprese e questo fan ben sperare per il futuro di Comacchio”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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