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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Anche questa mattina ben tre settori di burocrati del Comune stanno collaborando per analizzare la tardiva richiesta di autorizzazione presentata dal Nuovo Consorzio Lido Nazioni”. Risponde così il Sindaco Marco Fabbri in merito al presunto ritardo lamentato proprio dal Nuovo Consorzio e riguardante l’organizzazione dell’evento “Nazioni Expo 2016”. “La richiesta di autorizzazione è stata presenta in data 19 maggio, alle ore 17:23 – spiega il primo Cittadino – e la relativa documentazione, che doveva integrare la domanda, è stata poi presentata soltanto ieri, 27 maggio, alle 20:45. Una documentazione, tra l’altro, che, ad una prima analisi, risulta inadeguata a descrivere le reali proporzioni della manifestazione”.
“Tralasciando gli aspetti burocratici, l’evento dovrebbe aver luogo dal 2 al 5 giugno e prevedere la chiusura per ben quattro giorni dell’arteria principale del Lido Nazioni, il Lungomare Italia (tratto da viale Inghilterra a viale Germania) – prosegue il Sindaco –. Tutto ciò in concomitanza con un ponte festivo e con il mercato settimanale, elementi questi che potrebbero di fatto aumentare gli inevitabili problemi legati alla viabilità e alla sosta. Un evento come questo andava senza dubbio concertato e promosso con diversi mesi di anticipo, sia con l’Amministrazione Comunale, che con le associazioni di categoria e gli stabilimenti balneari del Lido, nonché con il gestore dei parcheggi a pagamento”.
“Gli Uffici del Comune stanno lavorando a pieno ritmo per assicurare per Comacchio una stagione ricca di eventi – conclude il Sindaco Marco Fabbri – in quanto al ‘Nazioni Expo 2016’ ci riserveremo di interpellare, seppur le tempistiche ristrettissime, le associazioni di categoria, i consorzi di bagnini e il gestore dei parcheggi a pagamento per poter avere anche da loro un parere in merito all’organizzazione della manifestazione e verificare se vi siano le condizioni o meno per il suo svolgimento”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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