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Chi lo dice sa di esserlo

“Chi lo dice sa di esserlo” è una delle frasi che da bambini usavamo per contrastare con la dialettica un’accusa o un’offesa rivoltaci da un amico, o da uno stronzo. Si chiama anche “specchio riflesso”, e di recente Putin l’ha usata contro Biden, che aveva confermato ad un giornalista di ritenere che Putin stesso fosse un assassino (era all’inizio della sua presidenza: adesso già si abbracciano, il che denota progressi nella padronanza del ruolo).

Il nostro presidente di Ferrara Arte, nonchè assessore di fatto alla politica culturale del Comune, di recente mi ha fatto venire in mente questa frase. La prima volta è stata quando ha accusato in Parlamento un professore universitario di avere apostrofato con epiteti insultanti Giorgia Meloni. Lui, che ha praticamente creato il turpiloquio televisivo come genere sottoculturale. La seconda è stata quando si è scandalizzato per la pubblicità di una marca di caramelle perchè mostrava due ragazze che limonavano, definendo lo spot “immorale per i bambini”. Lui, che è stato praticamente costretto a riconoscere un figlio dopo anni di battaglie legali nelle quali si rifiutava di sottoporsi al test del DNA. Infine ha definito il Governo un manipolo di falsari, perchè durante il lockdown tenevano chiusi i musei e aprivano le tabaccherie. Lui, che è accusato di avere taroccato con la sua firma l’autenticità di quadri falsi di un celebre pittore (ma sarà sicuramente scagionato dall’accusa, la più infamante per un critico d’arte).

“Abbiamo due tipi di morale fianco a fianco: una che predichiamo, ma non pratichiamo, e un’altra che pratichiamo, ma di rado predichiamo.”
Bertrand Russell

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Nicola Cavallini

E’ avvocato, ma ha fatto il bancario per avere uno stipendio. Fa il sindacalista per colpa di Lama, Trentin e Berlinguer. Scrive romanzi sui rapporti umani per vedere se dal letame nascono i fiori.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)