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Ferrara film corto festival

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[I metodi polizieschi]

Un altro professore mi mostrò un altro foglio di istruzioni, per scoprire complotti e cospirazioni contro il governo. Costui suggeriva ai grandi uomini di Stato di sorvegliare il vitto delle persone sospette; nonché l’ora dei loro pasti; su quale fianco dormano; con quale mano si nettino il posteriore; indi d’ispezionare attentamente i loro escrementi, ricavando dal colore, dall’odore, dal gusto, dalla consistenza, dalla buona o imperfetta digestione, un giudizio sui loro piani e i loro pensieri. Poiché gli uomini non sono mai tanto seri, pensosi e intenti, come quando stanno sulla seggetta; ciò ch’egli aveva appurato attraverso frequenti esperimenti. Infatti, quando s’era dato in quella postura a riflettere sul migliore modo d’assassinare il Re, sia pure a titolo di prova, le sue feci avevano preso un colorito verdastro; che era però alquanto diverso da quando aveva semplicemente pensato di sollevare un’insurrezione o d’incendiare la metropoli.

L’intiero discorso era scritto con grande acume, e conteneva molte osservazioni tanto curiose quanto utili per i politici.

Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver,(1°ed.1726)Traduzione di Gianni Celati, Feltrinelli, Milano 1997. Poi, Edizioni Se, Milano 2012, p.178.
Il titolo “I metodi polizieschi” non compare nel testo di Swift. È tratto dal commento di Celati: nota 1, p. 300]

Per leggere tutti i testi di Gianni Celati su questo quotidiano, clicca [Qui]

Puoi visitare l’esposizione NEL MIO DESTINO DI DISAVVENTURE PERPETUE: OMAGGIO A GIANNI CELATI presso la Biblioteca Bertoldi di Argenta fino al 31 gennaio 2022.

Cover: Gulliver, da un’illustrazione di Arthur Rackham (pixabay)

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it