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Da: Organizzatori

“A partire dal mese prossimo il 10% degli alloggi popolari che il Comune di Ferrara andrà ad assegnare, sarà riservata ai genitori separati, in particolare ai padri separati. Molto spesso, infatti, in caso di divorzio di coppie con figli, sono i padri che si trovano a lasciare la casa comune all’ex moglie e ai figli minori. La perdita dell’abitazione sommata alle altre difficoltà, inevitabili in una separazione, in certi casi può diventare un ostacolo insormontabile e creare condizioni di vita molto difficili che possono facilmente trasformarsi in situazioni di grave indigenza. E’ proprio quello che vogliamo evitare con questa nuova misura”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, annuncia l’introduzione, che verrà approvata domani in giunta, di una graduatoria speciale per l’assegnazione degli alloggi popolari dedicata ai genitori separati, all’interno della 32esima graduatoria per l’assegnazione che verrà pubblicata a fine giugno 2020. All’interno della nuova graduatoria il 10 % degli alloggi Acer disponibili saranno riservati a questa tipologia di utenti, che verrà delineata dalla giunta del Comune di Ferrara.

“Con il nuovo regolamento, completato lo scorso gennaio, abbiamo fatto in modo di dare la precedenza nell’accesso alla casa popolare ai ferraresi, in particolare agli anziani, alle famiglie monogenitoriali e alle giovani coppie, a coloro, cioè che fino ad oggi sono stati penalizzati nell’accesso agli alloggi Acer – spiega il sindaco -. Ora vogliamo fare di più: i padri separati sono cittadini che da un momento all’altro possono trovarsi in grave difficoltà economica e che possono avere bisogno di un sostegno temporaneo per ripartire: questo è l’aiuto che vogliamo dare, per evitare che una difficoltà di un momento possa trasformarsi in una situazione peggiore senza un supporto”.

L’iniziativa risponde alle linee guida del mandato del sindaco che impegnano la nuova Giunta a costruire politiche orientate al sostegno dei nuclei familiari, di diversa composizione a partire da quelli più fragili e segue l’approvazione del nuovo regolamento siglato il 21 gennaio 2020 che già introduceva tra le nuove regole per l’accesso l’assegnazione di 0,5 punti per ogni anno di residenza nel Comune, senza limiti di accumulo, per premiare, in termini di punteggio, le famiglie più radicate sul territorio.

“Dopo aver impostato in modo più equo i parametri generali di accessso ora abbiamo deciso di andare incontro al bisogno di casa di una categoria che costituisce ormai anche secondo i dati della Caritas una povertà vulnerabile – spiega l’assessore alle Politiche Abitative , Cristina Coletti -. I genitori separati sono una nuova categoria di poveri e a loro dedichiamo una attenzione speciale”. La graduatoria riguarda i genitori separati o divorziati con affido, anche condiviso dei figli, che già per caratteristiche facciano parte della graduatoria principale. A questi viene riservata una quota di alloggi che verrà assegnata in base all’ordine già individuato dalle posizioni degli stessi soggetti nella graduatoria principale, in altre parole la posizione che i nuclei avranno nella graduatoria speciale sarà comunque dato dal punteggio che gli stessi hanno conseguito nella graduatoria generale.

La possibilità di creare delle sottograduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari a categorie speciali è stata inserita nel nuovo regolamento di assegnazione degli alloggi Acer e consente alla Giunta di fissare i criteri per la creazione di un sottoinsieme di graduatoria generale in cui vengono inseriti i nuclei già posizionati nella graduatoria generale.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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