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Da: Comune di Ferrara

Un’intera giornata ‘per ritrovare l’Orlando furioso in tutte le forme del contemporaneo’. L’appuntamento è per sabato 17 settembre con le iniziative culturali di “Ariosto POP: dal fantastico al fantasy” in programma alla biblioteca Ariostea, a Palazzo Racchetta e alla Sala Estense di Ferrara. L’evento, curato dall’associazione culturale Il Gruppo del Tasso di Ferrara con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact e del Comune di Ferrara, è stato illustrato alla stampa lo scorso 8 settembre, nella residenza municipale, dal vicesindaco Massimo Maisto, dal segretario del Comitato nazionale ariostesco e direttore del Servizio comunale Biblioteche e Archivi Enrico Spinelli, dai curatori dell’evento stesso Irene Lodi, Alberto Amorelli e Matteo Bianchi, e da Patrizia Ricci direttrice della libreria Ibs+Libraccio.
“Uno degli obiettivi dell’amministrazione – ha dichiarato nell’occasione il vicesindaco Massimo Maisto – è quello di recuperare l’anima popolare dell’opera ariostesca, che dietro i banchi di scuola si vive solo come qualcosa di rivolto agli esperti, a chi studia. Ariosto, nel Cinquecento, era soprattutto sulla bocca di chi non leggeva, declamato ad alta voce o all’interno di animazioni sulla pubblica piazza. E deve ritornarci, dando credito e spazio ai diversi livelli di divulgazione”.

“Dalle carte di Ludovico Ariosto – ha confermato Enrico Spinelli – Ferrara emerge come uno dei maggiori centri culturali d’Europa. Dopo averne vagliato la cifra culturale, il Comitato ha scelto espressamente di valorizzare anche le interpretazioni del Furioso meno convenzionali, per abbattere il tabù che le ottave del poeta siano terreno fertile solo delle accademie”.

“Le iniziative organizzate nell’ambito delle celebrazioni del V centenario del Furioso – ha concluso Patrizia Ricci – hanno avuto un ottimo riscontro anche in libreria. La prova è l’aumento delle vendite dei volumi di Ariosto e dei testi che lo ripropongono, tanto ai grandi quanto ai più piccoli, senza limiti generazionali. A fine 2016 sarebbe costruttivo raccogliere i dati statistici al riguardo, per avere sotto gli occhi la dimostrazione che promuovere con fantasia il nostro passato letterario favorisce la lettura nel presente”

Ariosto pop: dal fantastico al fantasy

Dalla mattina alla sera per ritrovare l’Orlando furioso in tutte le forme del contemporaneo

Incuriosire i più giovani e motivarli alla lettura dell’Orlando furioso è lo scopo di Ariosto pop: dal fantastico al fantasy. “Popolare” è l’aggettivo che sta nel cuore del titolo, a metà tra una provocazione e una sfida. Il capolavoro del poeta che ha fatto rivivere Ferrara nel mondo necessita dell’attenzione delle nuove generazioni, del loro approccio alla realtà per non disperdere migliaia di versi che trattengono il momento più alto della nostra tradizione letteraria. Quando la città era considerata una delle capitali culturali d’Europa.

La letteratura resta quindi al primo posto per l’Associazione Gruppo del Tasso che ha ideato la giornata di studi, ma senza escludere le contaminazioni. La creatività dei ragazzi scaturisce dalla fantasia, non a caso, e dalla possibilità di esprimerla nelle maniere più svariate. Sabato 17 settembre sarà la data con cui riprenderanno le celebrazioni del V centenario del poema ariostesco, grazie alla fiducia e al sostegno del Comitato Nazionale che ha sede in Biblioteca Ariostea, dove l’associazione ha mosso i primi passi. Se Palazzo Paradiso è il luogo per eccellenza in cui ricordare l’opera del poeta cortigiano, anche le altre due location sono state individuate per la loro atmosfera storica rimasta intatta attraverso i secoli, per le suggestioni che dal Medioevo giungono ai giorni nostri.

MATTINA – Si aprono i battenti con due eventi in contemporanea: alle 9, lungo il piano nobile di Palazzo della Racchetta, sarà inaugurata la mostra Lego a tema fantasy che esibirà, tra gli altri, i pezzi forti de Il Signore degli Anelli, l’universo di J. R. R. Tolkien. L’esposizione a mattoncini sarà realizzata in collaborazione con Brick Custom&Games e sarà visitabile senza interruzioni sino alle 18.

Alle 10.30, nel frattempo, aprirà i lavori il convegno nella Sala Agnelli di Palazzo Paradiso (bliblioteca Ariostea), intitolato “Le eroine femminili da Bradamante ad oggi”. All’incontro prenderanno parte due autori molto diversi tra loro: Silvana De Mari, star del fantasy moderno con L’ultimo elfo (Salani) e tradotta in varie lingue, tratterà “Le eroine guerriere: da Bradamante ad Hania”, mentre il tedesco Thomas R. P. Mielke proporrà una rivisitazione personale del Furioso, in chiave narrativa, alla quale ha lavorato con la partner Astrid Ann Jabusch, che illustrerà “Le donne di Ariosto”. Due penne sì diverse, ma che si ritroveranno a centinaia di chilometri di distanza. La De Mari, difatti, è da mesi in cima alle classifiche dei romanzi più venduti in Germania e Mielke, mosso dalla passione per la lingua italiana, ha ricevuto numerosi riconoscimenti soprattutto oltralpe.

POMERIGGIO – A Palazzo della Racchetta, dalle 16, il protagonista indiscusso sarà Demetrio Battaglia, creatore degli ombrosi Taccuini del Ginepro, una saga di gialli fantasy che sta spopolando in Veneto. Lo scrittore incontrerà il pubblico insieme al suo disegnatore Valentino Meneghetti, che disegnerà in tempo reale a seconda dell’ispirazione e dei suggerimenti. Dulcis in fundo, l’erborista Elisa Scattolin si cimenterà nel preparare pozioni magiche, una delle materie più incomprensibili anche a detta di Harry Potter, ovvero rimedi naturali alla maniera di un’autentica speziale medievale.

Per l’intero pomeriggio, gli artisti Ludmilla Andreoli e Francesco Corli, si lasceranno avvicinare dai più curiosi nella corte interna del Palazzo, mentre, sulle loro tele, tenteranno di ritrarre le creature fantastiche o di catturare le suggestioni suscitate dall’immaginario ariostesco.

SERA – Il gran finale sorprenderà i ferraresi ancora una volta. Alle 21.30, in Sala Estense, l’appuntamento sarà imperdibile con “Stefano Benni e l’immaginazione”. Lo scrittore incontrerà la città che non vede da anni, proprio ai piedi di Palazzo Ducale. Durante la serata l’autore svelerà i passi del Furioso che lo hanno rapito, i personaggi che ha seguito nel loro girovagare, l’incontrollabile bellezza che sprigiona Orlando con la sua follia vitale. Non solo, sarà l’occasione per portare sul palco di Ferrara i due ultimi libri che a tratti debbono qualche spunto e qualche sguardo a Ludovico Ariosto. Cari mostri, edito da Feltrinelli, e 10 teorie sull’estinzione dei dinosauri (e 25 animali fantastici), pubblicato insieme ad Altan per Gallucci, saranno oggetto sicuro dei fan in fila per il firmacopie di rito. L’ippogrifo che contraddistingue la grafica dell’evento è un omaggio realizzato appositamente dall’artista Marcello Carrà; oltre allo stesso Benni, chi non vorrebbe salire sul dorso dell’animale e volare via in libertà?

Squadra vincente non si cambia e dopo aver raccolto i contenuti con il progetto Per conto di Ariosto, per questa nuova iniziativa gli orizzonti si sono allargati; così ai curatori Irene Lodi e Matteo Bianchi si è sommata l’esperienza di Alberto Amorelli nel campo delle letture di genere. Il manifesto è chiaramente un tributo a Warhol in tinte pastello, ed è altrettanto chiaro che la mano sia quella di Silvia Franzoni.

Ariosto POP: dal fantastico al fantasy è un progetto condiviso da una rete culturale cittadina che ha reso possibile la sua realizzazione: in primis il supporto del Comitato Nazionale Furioso16 e del Comune di Ferrara, che da subito hanno creduto nell’originalità della proposta e nell’entusiasmo di renderla concreta, poi è stato fondamentale l’appoggio della libreria Ibs+Libraccio, prezioso partner organizzativo. Immancabile un ringraziamento anche per le altre energie che sono confluite nell’iniziativa e l’hanno arricchita: le aziende Fila OneAcrylic e Nici, Jam Ink Tattoo, Effe2 Edizioni, e ancora l’Hotel Santo Stefano, il Bar91 San Romano e Brick Custom&Games.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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