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In strada gli italiani amano la sinistra. E in autostrada diventano persino estremisti. Hai voglia a farle a tre o quattro corsie: a destra non ci va nessuno. Motivo? Non una repiscenza per i comportamenti elettorali. Banalmente, l’automobilista italiano non ama essere sorpassato. E si difende come può. Sbarrando il passo a chi si azzarda.
Così alla guida sceglie la sinistra. Sempre. A prescindere. In chiave tattica. Non si sa mai che qualcuno possa sopraggiungere con l’ardire di passare davanti.
Questo capitava già nelle autostrade a due corsie. Si marcia preferibilmente a sinistra, si lascia sgombra la destra. In quelle a tre il fenomeno diviene ancor più evidente: è ben raro trovare qualche veicolo nella prima corsia. E’ considerato umiliante transitarvi.
Tutt’al più ci passa – sfrecciando – qualche auto sospinta da duecento cavalli e oltre, che per aggirare l’ostruzionismo dei ‘sinistrorsi’ utilizza per il sorpasso l’unica pista sempre libera.
Ostinarsi a progettare e realizzare autostrade a quattro corsie è pura follia. Lo dimostra l’Autosole, nei tratti maggiorati: nella corsie dei paria ci cresce l’erba…

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it