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Ferrara film corto festival

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I Voltini del castello, sporchi, bui e scalcinati sono ancora lì a far brutta mostra di sé. Eppure un anno e mezzo fa Davide Nardini, all’epoca assessore nonché vicepresidente della Provincia, aveva garantito che un intervento di riqualificazione era già stato programmato e sarebbe stato realizzato entro pochi mesi. Chissà: forse lo ha affermato con convinzione, o forse ha indicato con leggerezza quella scadenza, ben sapendo che da lì a poco sarebbe stato ex assessore di un ente ormai in fase di dissoluzione e quindi irresponsabile dell’eventuale inadempienza…

voltini31Fatto sta che l’intervento non è stato realizzato. Così il passaggio nodale nel cuore della città storica, fra piazza Savonarola e piazza Castello resta in condizioni indecorose e testimonia un’inaccettabile trascuratezza, aggravata dalla sempre numerosa presenza di auto in sosta. Serve urgentemente adeguata manutenzione.
Ma l’assessore ai Lavori pubblici, Aldo Modonesi, da noi interpellato, replica che la cura del monumento non è passata al Comune, chiamato viceversa a farsi carico di altre responsabilità prima ascritte alla Provincia. Così dopo una breve ricerca arriviamo a Massimo Mastella dirigente del settore Tecnico e infrastruttura. Cordiale e rassegnato ci spiega che soldi proprio non ce ne sono. “Mi rendo conto della situazione, ma non abbiamo la possibilità di fare nulla. Non ci sono interventi programmati e non è neppure realistico prevederne”.

A questo punto la palla passa a Tiziano Tagliani. L’hombre del partido è lui. Solo lui che indossa una doppia casacca (sindaco e presidente) infatti può risolvere l’impasse: in quanto capo dell’amministrazione provinciale può chiedere al primo cittadino un intervento straordinario. Forse non dovrà nemmeno fare anticamera per ottenere udienza. La città attende e confida in una positiva risoluzione.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it