Mostra fotografica alla Biblioteca Bassani: Il giorno della Memoria sulle tracce del dottor Fadigati
Arcigay Ferrara riporta alla biblioteca Bassani la mostra curata da Roberto Carrara e Luciana Passaro
Arcigay Ferrara “Gli Occhiali d’oro” celebra il Giorno della Memoria ricordando la figura del dottor Fadigati, personaggio nato dalla penna di Giorgio Bassani, con la mostra “Sulle tracce del dottor Fadigati – Immagini e luoghi interiori IERI | OGGI” che sarà inaugurata sabato 28 gennaio alle ore 10 presso la biblioteca comunale Giorgio Bassani, in via Giovanni Grosoli, 42, e sarà visitabile fino all’11 febbraio.
La mattinata si aprirà con un intervento di Manuela Macario sul tema “Triangolo rosa: lo sterminio dimenticato” . A seguire si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica, con la partecipazione di Silvana Onofri componente della Fondazione Giorgio Bassani e presidente di Arch’è.
L’esposizione mette a confronto passato e presente in una correlazione di fotogrammi tratti dal film “Gli Occhiali d’Oro” di Montaldo e immagini fotografiche realizzate dall’autrice Luciana Passaro.
Fotogrammi nei quali affiora il senso di emarginazione e solitudine del protagonista del romanzo, il dottor Fadigati, “reo” di essere omosessuale, costretto, come altri, a negare la propria identità, a vivere all’ombra di incontri fugaci, di desideri abortiti, di sentimenti non corrisposti. Immagini del presente nelle quali i protagonisti dell’oggi si sono riappropriati della propria identità, hanno conquistato la libertà di vivere alla luce del sole desideri e sentimenti.
La mostra, ideata e curata da Roberto Carrara e Luciana Passaro, già esposta in Ripagrande 12 nel 2020, è parte di un più ampio progetto dedicato al romanzo Gli Occhiali d’oro, e in questa occasione, a distanza di due anni, viene accolta e riproposta dalla Biblioteca Comunale Giorgio Bassani, in memoria dell’omonimo scrittore ferrarese e a eterna memoria di chi pagò con la vita la propria diversità.

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Francesco Monini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
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