UnitedHealthcare, il CEO, il vendicatore solitario:
l’eterna lotta tra il bene e il male (ma dov’è il bene e dov’è il male?)
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UnitedHealthcare, il CEO, il vendicatore solitario: l’eterna lotta tra il bene e il male(ma dov’è il bene e dov’è il male?)
Premessa, perché di questi tempi non si sa mai: questo articolo non intende giustificare un omicidio a sangue freddo, perché a tutti gli effetti tecnicamente di questo si tratta. Detto questo, un conto è giustificare un omicidio, un altro è porsi la domanda sul perché accade. Soprattutto, quando il “perché” è certamente legato alle prassi seguite da UnitedHealthcare, colosso americano delle assicurazioni sanitarie private, di cui Brian Thompson, la persona ammazzata per strada a New York, era il CEO in carica.
UnitedHealthcare è la compagnia con il più alto tasso di rifiuti di rimborso (Deny) a fronte delle richieste di copertura: circa tre su dieci. A questi si aggiungono le tecniche dilatorie (Delay) che allungano i tempi dei rimborsi, e la resistenza (Defend) in giudizio quando viene denunciata per illegittimo rifiuto di pagare il sinistro. Secondo le prime indiscrezioni sulle indagini, le parole deny, delay, depose(invece di defend) erano scritte, con inchiostro indelebile, ciascuna sopra uno dei bossoli trovati vicino all’ucciso.
Delay, Deny, Defend: Why Insurance Companies Don’t Pay Claim and What You Can Do About It, è anche il titolo di un libro uscito nel 2010 ad opera del giurista Jay M. Feinman. Negli Stati Uniti, non avere un rimborso di prestazioni sanitarie non genera semplicemente disappunto, rabbia, indignazione, come può accadere da noi, ma può distruggere la vita di una famiglia. Non esiste infatti, se non per gli ultra sesssantacinquenni o per persone più giovani ma affette da patologie molto gravi, un sistema di protezione sanitaria pubblica universale (quello che c’è si chiama Medicare, ed è stato introdotto nel 1965). Durante il suo primo mandato presidenziale, Barack Obama ha ampliato la platea di beneficiari di una forma di assistenza “obbligatoria”, ma milioni di americani sono ancora privi di una copertura garantita. Nonostante questo sistema eminentemente privato, l’incidenza della spesa sanitaria sul PIL nordamericano è la più alta del mondo. Questo dà l’idea del potere contrattuale acquisito dalle strutture private anche nei confronti dello Stato Federale.
UnitedHealth Group aveva appena annunciato un dividendo di 2,10 dollari per azione per dicembre. I ricavi del terzo trimestre 2024 hanno raggiunto i 101 miliardi di dollari, segnando un aumento del 9%, con oltre 2,4 milioni di clienti in più. Ma non c’è solo questo. Qualche settimana fa è stata presentata una class action contro UnitedHealth Group, con l’accusa di utilizzo illegale di un algoritmo per negare l’assistenza riabilitativa a pazienti gravemente malati, nonostante l’algoritmo presenti un elevato tasso di errore. La class action, intentata per conto di pazienti deceduti che avevano un piano Medicare Advantage UnitedHealthcare , cita un’indagine secondo la quale UnitedHealth ha fatto pressione sui dipendenti medici affinché seguissero un algoritmo, che prevede la durata del ricovero di un paziente, per emettere dinieghi di pagamento alle persone con piani Medicare Advantage. Documenti interni hanno rivelato che i manager all’interno dell’azienda hanno fissato un obiettivo per i dipendenti clinici di mantenere i ricoveri riabilitativi dei pazienti entro l’1% dei giorni previsti dall’algoritmo. Si tratta di una causa lunga e costosa, che i legali della compagnia tendono a prolungare con eccezioni cavillose, che rendono i processi spesso incapaci di ristabilire una giustizia in nome dello Stato, data la enorme sproporzione di mezzi a disposizione tra denuncianti e compagnie.
Brian Thompson è diventato amministratore delegato della compagnia nel 2021. Le denunce sui tassi crescenti di diniego all’ autorizzazione preventiva hanno spinto il Senato degli Stati Uniti ad avviare un indagine, sfociata in un rapporto concentrato in particolare sui dinieghi per i piani Medicare Advantage al servizio di anziani e disabili. L’indagine ha rivelato che nel 2019 il tasso di dinieghi di autorizzazione preventiva di UHC era dell’8%. Da quando Thompson è diventato CEO il tasso di dinieghi è aumentato al 22,7% (anno 2022). Sia per i reclami Medicare che per quelli non Medicare, UHC rifiuta i reclami a un tasso che è il doppio della media del settore.
Naturalmente quest’ impostazione, vista dalla prospettiva cinica degli azionisti, ha fruttato agli stessi dividendi in continua crescita. Questa è la serie storica dei dividendi su base annua dal 2019 al 2023:
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Nicola Cavallini
Commenti (2)
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https://sbilanciamoci.info/quando-la-salute-diventa-un-mercato/
Articolo strepitoso Nicola!
Che dire di più?
Forse che sia auspicabile, nell’immediato prossimo venturo, poter rendere più accessibili alle masse le liste (con nomi e indirizzi) dei membri dei consigli di amministrazione, dei CEO e degli amministratori vari delle grandi multinazionali, per rendere questi soggetti finalmente identificabili come persone fisiche e non più come entità astratte e impalpabili?
Ogni azione produce una reazione. Ogni azione bieca può provocare una reazione violenta. Se la questione morale viene accantonata per privilegiare il profitto, così come pare consolidato da anni con buona pace delle coscienze pubbliche e private. Se le vite umane diventano meno importanti dei bilanci economici di fine anno. Come può essere considerata l’azione arbitraria e violenta di un individuo che pone fine alla vita di un individuo che a sua volta ha arbitrariamente provocato la rovina (il dolore, la disperazione e la morte) di innumerevoli altri individui?
Potrebbe sembrare domanda retorica perché sappiamo tutti quali sia in questo caso il corso della giustizia ma non lo è. Perché se la vita umana ha un valore assoluto, deve averlo sempre. E dev’essere un valore più alto di qualsiasi profitto e precetto economico.
L’omicida solitario che pone fine all’esistenza di un funzionario che fa guadagnare tanti soldi agli azionisti sulla pelle di malati gravi dev’essere senz’altro punito, non prima di aver considerato le dovute attenuanti però.