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Da ufficio stampa Comune di Comacchio

Questa mattina ha avuto luogo, in Piazza Folegatti, la cerimonia inaugurale del nuovo mezzo destinato al trasporto sociale di anziani e disabili residenti nel Comune di Comacchio. Il veicolo, un Fiat Doblò, è stato ceduto in comodato d’uso gratuito, grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, la ditta PMG Italia s.p.a., azienda che opera nel settore della pubblicità etica e numerose aziende del territorio, che lo sponsorizzano con il loro contributo. Il taglio del nastro è stato preceduto da una cerimonia di consegna degli attestati di riconoscimento alle aziende del territorio, che sostengono economicamente l’iniziativa, in qualità di sponsor. Il Presidente del Consiglio Comunale Stefano Parmiani, portando i saluti a nome del Sindaco Marco Fabbri e della Giunta Comunale, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento del risultato. “Questo è un servizio fondamentale per il territorio – ha riconosciuto il Presidente del Consiglio Comunale -, rivolto a persone che, per età anagrafica o per disagio economico o per problemi motori, possono ottenere una risposta concreta ai loro bisogni. L’Amministrazione Comunale crede fermamente in questo progetto – ha aggiunto Parmiani – mettendo a disposizione circa 40mila euro annui. Ringrazio tutti gli sponsor per il piccolo, ma grande gesto di valenza sociale, PMG ITalia e la cooperativa sociale Girogirotondo, che si è aggiudicata la gestione del servizio di trasporto e di accompagnamento sociale.” Steven Bracci, direttore commerciale di PMG Italia spa, rallegrandosi per la collaborazione pubblico/privata, si è rallegrato per “la fiducia del Comune di Comacchio ad un’iniziativa che prosegue da 12 anni. Ringrazio le aziende sponsor – ha aggiunto Bracci -, perchè al giorno d’oggi non è facile sponsorizzare iniziative come questa. L’auspicio è quello che durante i 4 anni di utilizzo del mezzo possiate ottenere un grande ritorno di immagine morale, prima ancora che commerciale.” La responsabile dei Servizi Sociali comunali, Alessandra Avanzi ha citato i dati significativi raggiunti dal progetto di trasporto sociale. “In quattro anni si è raggiunta una media di 600/650 viaggi all’anno – ha sottolineato Avanzi -, di anziani e disabili che prenotano la richiesta del servizio ad un apposito call center, gestito insieme al trasporto, dalla Cooperativa Sociale Girogirotondo. Proprio grazie a questa attività di raccordo con il call-center sono stati intercettati nuovi bisogni sociali – ha aggiunto Avanzi -, per concrete esigenze di bisogno sanitario. C’è un lavoro di rete, di monitoraggio che sta funzionando.” Roberta Fogli, Presidente della Cooperativa sociale Girogirotondo, ha ricordato come “il progetto è nato in forma sperimentale e da quest’anno al trasporto sociale è stato unito anche l’accompagnamento, con il coinvolgimento attivo dell’autista, che aiuta l’anziano o il disabile anche al disbrigo di pratiche negli ambulatori o nei presidi sanitari, presso i quali sono stati prenotati esami o visite.”

Questi i nomi delle aziende che sponsorizzano il servizio di trasporto ed accompagnamento sociale gratuito, riservato ad anziani e a disabili residenti nel territorio comunale:

HERRY S.A.S. DI GULINELLI H
FARMACIA ADRIATICA SAS
BAGNO CRIS S.R.L.
TECNORICAMBI S.N.C. DI BONAZZA
STUDIO PORTO GARIBALDI DI LUCIANI
MARE NOSTRUM ITALIA S.R.L.
CAVALIERI GIANCARLO SRL
GEST.MAR S.R.L.
HOTEL CINZIA SRL UNIPERSONALE
ESSEBI PULIZIE S.R.L.
F.M. S.R.L.
THERMAE OASIS S.R.L.
CAMPING FLORENZ SNC DI VITALI
MERCIARI & FABBRI SNC
SPINA GEST S.R.L.
VIGNA GEST S.R.L.
CONSORZIO NAVI DEL DELTA
LA BRICIOLA SNC DI TASSO E STELLA
STUDIO FABIANI E CINTI
BH AUDIO S.R.L.
MAZZANTI MAURO
AUTOCARROZZERIA SNC S.&G. DI TOMASI
AUTOGUERRINI S.R.L.
PROGETTO CASA S.R.L.
GOMMAUTO DI BECCARI DANIELE
I TRE MOSCHETTIERI S.R.L.
COOPERATIVA SOCIALE GIROGIROTONDO

GIACOMO BRODOLINI SOC. COOP.A R.L.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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