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Da: Save the Children

Terremoto Centro Italia: Save the Children, l’inaugurazione della nuova scuola di Amatrice notizia che apprendiamo con gioia per i bambini e le bambine del territorio

L’Organizzazione ribadisce l’importanza di garantire la continuità scolastica per i minori colpiti dalle emergenze e il diritto a una scuola sicura nelle aree sismiche

“Apprendiamo con gioia la notizia dell’inaugurazione della nuova scuola per i bambini e le bambine di Amatrice: un luogo di apprendimento e aggregazione fondamentale per il loro futuro e che segna una tappa molto importante per la vita della comunità e per il processo di ricostruzione in corso”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, in occasione dell’inaugurazione della nuova scuola “Romolo Capranica”, alla quale è presente anche l’Organizzazione.

“Già dai giorni immediatamente successivi al sisma del 24 agosto 2016, i bambini e i ragazzi di Amatrice hanno avuto la possibilità di continuare a studiare e apprendere nella scuola provvisoria costruita a tempo di record dalla Protezione civile del Trentino. Dopo l’abitazione, la scuola è infatti un elemento cruciale per i bambini colpiti dalle emergenze e garantire loro la continuità scolastica, in un contesto tanto delicato, è essenziale per la loro crescita e per il loro benessere. Questo è stato il senso che sin da subito ha guidato anche l’intervento di Save the Children, con i nostri operatori che già dalle ore immediatamente successive al terremoto hanno allestito, nel campo gestito dall’Agenzia Regionale di Protezione civile della Regione Lazio, il nostro Spazio a misura di bambino, la scuola bianca – come la chiamavano i bambini di Amatrice – dove poter giocare, apprendere e stare insieme ai loro coetanei in un ambiente sicuro e protetto”, ha proseguito Raffaela Milano.

“In questi quasi tre anni siamo stati al fianco dei bambini di Amatrice, e delle altre aree colpite dal terremoto, e abbiamo potuto conoscere la loro resilienza e il loro grande desiderio di continuare a studiare, coltivare le loro passioni e seguire i loro sogni. La ricostruzione della scuola Romolo Capranica è un esempio importante, che auspichiamo fortemente possa essere replicato anche in altre zone, dove altri bambini continuano a vivere in condizioni di precarietà e necessitano di interventi adeguati, a partire dalla scuola, che non possono essere ritardati ulteriormente. È infine fondamentale assicurare ai bambini che vivono in aree sismiche il diritto a una scuola sicura. In tal senso, proprio per garantire la sicurezza scolastica di tutti i minori e del personale nelle scuole italiane, abbiamo presentato, insieme a Cittadinanzattiva, un Manifesto di nove punti per una proposta di legge che superi l’attuale frammentazione normativa e garantisca spazi sicuri e protetti per l’apprendimento e l’istruzione”, ha concluso Raffaela Milano.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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