Skip to main content

E’ sempre più capillare la diffusione di smartphone e tablet, e, negli ultimi anni, stiamo assistendo a un fenomeno che, fino a 10 anni fa, interessava quasi esclusivamente le donne a partire dalla mezza età, ossia la comparsa delle rughe sul collo, inestetismo che oggi ha un nome più trendy, ‘tech neck’.
Il tech neck, letteralmente ‘collo tecnologico’ o ‘da tecnologia’, è riconoscibile dalle rughe profonde sulla cute, conseguenza diretta della postura prolungata e ripetuta che si assume più volte al giorno per consultare il web attraverso smartphone e tablet.
Ma a parte gli inestetismi, i dispositivi elettronici possono causare seri danni alla postura con notevoli implicazioni sullo stato di salute di ossa e muscoli. Sembra che l’aumento di persone giovani che accusano dolori al collo sia causato da un utilizzo indiscriminato del cellulare. Sul banco degli imputati, ci sarebbero anche i lettori portatili che aumenterebbero i livelli di stress e, alla stregua del cellulare, costringerebbero a lungo andare la muscolatura ad assumere posizioni insolite e dolorose.
Qualche piccolo cambiamento nel modo di utilizzare cellulari, lettori mp3 e ebook-reader potrebbe portare qualche beneficio per la salute e la longevità della colonna vertebrale, del collo e dei muscoli. Si sa, quando si è giovani non si pensa alle conseguenze, ma se già ci sono problemi di rigidità del collo e dolori muscolari, sarebbe opportuno fare un po’ di attenzione.

Piegando la testa con un angolo di 60 gradi per guardare lo schermo di un cellulare si ha una pressione pari a 27 chili di sulla cervicale, posizione che causa un deterioramento fisico precoce e, a lungo andare, può sviluppare la cifosi, dolori al collo e alla parte bassa del corpo. Come una reazione a catena, i fasci muscolari vengono tutti coinvolti, a poco a poco, fino ai piedi. Chiaramente non tutte le catene muscolari vengono coinvolte immediatamente, alcune anche dopo anni di postura scorretta. Arriverà poi il momento quando, da adulti, si avranno dolori nel punti più impensabili senza ricordarne la causa scatenante. Ecco perché è indispensabile prevenire. Si consiglia, quindi, di leggere dai dispositivi elettronici ponendoli di fronte al viso, senza abbassare il collo.
La perdita della curva naturale della parte cervicale è deleteria per il collo e fissare smartphone, cellulari e portatili a testa in giù può provocare tensione nei muscoli del collo e essere trasmessa verso il basso, lungo la colonna vertebrale e la regione lombare.

Consigli per ridurre il fastidio fisico e deleterie conseguenze:
– ridurre il tempo passato su cellulare e tablet;
– fare pause regolari e frequenti;
– guardare fisso davanti a sé, poi portare il mento verso il collo e ripetere l’esercizio una decina di volte;
– stare seduti in posizione eretta mentre si mandano gli sms (o si fa altro su cellulare o tablet);
– tenere il telefono un po’ più in alto, per mantenere una postura corretta;
– utilizzare appositi case e custodie che facilitino una presa più naturale e meno forzata.

tag:

Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it