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da: Stefania Agarossi, Gruppo consiliare Valore e Rispetto. Comune di Sant’Agostino (Fe)

Dopo l’aumento di stipendio, la nuova Giunta ha deciso di approvarsi anche il noleggio di nuovi e tecnologicamente più avanzati cellulari e tablet per sindaco, vicesindaco e consiglieri delegati (delibera n. 75 del 11/07/2014). Due le nuove e scintillanti dotazioni fra le quali gli amministratori ora potranno scegliere: o un cellulare di categoria intermedia (93,70€ di canone mensile contro i precedenti 24,48€ per un totale di 1124€ annuali contro i precedenti 293,76€) oppure un cellulare di categoria di base (5,85€ mensili contro i precedenti 11,52€, per un totale annuale di 70,2€ contro i precedenti 138,24€) con annesso tablet (ulteriori 42,17€ di canone mensile per un totale di 506,04€ annuali).
Provvedimento che viene ritenuto congruo in quanto “l’intera operazione non comporterà sostanzialmente maggiori oneri per l’ente rispetto alla situazione attuale” e “i maggiori costi del noleggio di apparati con caratteristiche più evolute trovano compensazione nelle più vantaggiose tariffe per il traffico telefonico e di dati”.
Ma di congruo in realtà Valore e Rispetto ci vede poco. Per prima cosa non si comprende come in questo momento economico così difficile, per questa Giunta il risparmiare sia un indirizzo politico strategico del tutto superfluo. L’importante è solo dimostrare di non spendere di più. Poco importa se per tutto il 2015 e 2016, se non cambiano le cose, dovranno essere alzate al massimo tutte le tasse consentite anche per pagare questi cellulari e tablet.
In secondo luogo non ci si capacita della totale inversione dell’indirizzo e esempio dato dai componenti della precedente Giunta che per non pesare sulle tasche dei cittadini, lo sottolineiamo, i tablet se li erano comprati a proprie spese. E si che nell’attuale giunta sono confluiti ben tre componenti della vecchia Giunta (Toselli, Marvelli, Scimitarra), e pure il capogruppo della fu Opposizione (Tassinari, ora vicesindaco) che a suo tempo criticò molto aspramente, quando avvenne, il supposto – e poi verificato non essere vero – acquisto dei tablet da parte degli amministratori con i soldi della cittadinanza. Se questo è un altro esempio degli effetti “benefici” delle larghe intese invitiamo gli elettori a una seria riflessione.
Infine, parliamoci chiaro, a cosa serve un tablet o un cellulare di categoria intermedia se non si risponde al telefono e in realtà non c’è nessuna casella di posta elettronica da controllare visto che gli amministratori non hanno ancora una email istituzionale attraverso la quale i cittadini possano entrare in contatto con loro?
Già, perché a ormai due mesi dall’insediamento della nuova Giunta, esperienza di vita vissuta anche da consigliere, se si desidera inviare una comunicazione scritta a un assessore occorre ancora inviare lettera, anche telematica, al protocollo Comunale. Da qui il personale ne prepara copia cartacea che mette nella carpetta dell’amministratore che la ritirerà quando passa in segreteria. Il 3 luglio scorso ho inviato in tal modo all’assessore all’Ambiente, con gentile richiesta di risposta scritta entro 7 giorni per tenermi aggiornata sull’evoluzione della soluzione di due diverse problematiche ambientali segnalatemi da due cittadini. Sono passate tre settimane e sto ancora aspettando. Come il cittadino oggetto della segnalazione che non è stato ancora contattato. E siamo al 25 di luglio.
Tuttavia a ben pensarci un risparmio c’è, di soldi e di tempo: non sul bilancio del Comune, non nelle tasche del cittadino che paga le tasse, ma sul bilancio personale di chi presto si ritroverà un tablet nuovo con tanto di traffico pagato gentilmente da tutti noi. E nemmeno la scocciatura di dover rispondere alle lettere di cittadini, consiglieri o di chi necessita del suo aiuto, almeno sino a quando non chiederà che gli venga assegnata una email istituzionale. Ma intanto si è aumentato già lo stipendio.

E mi chiedo solo una cosa, da cittadina e da consigliere che si è letta con attenzione e crescente preoccupazione ogni singola pagina del bilancio che la Giunta chiede di approvare giovedi 31 luglio in Consiglio Comunale. Ma come si fa a programmare tutti quei sacrifici in tasse e tagli e rinunce future per la nostra comunità e poi aumentarsi lo stipendio e dotarsi pure di un tablet nuovo? Quale la nostra credibilità come amministratori e consiglieri comunali se avvallassimo tutto ciò? Anche per questo abbiamo presentato come gruppo consiliare un emendamento al bilancio di annullamento dell’aumento di stipendio degli amministratori e un’ulteriore riduzione del 10%. Come hanno fatto a Ferrara. E in seduta proporremmo a tutti i consiglieri di valutare la rinuncia al proprio gettone di presenza. Per quanto poco sia. Nessuna antipatia personale o polemica. Sono semplicemente finite le vacche grasse. E stanno morendo anche le magre. Non ci sono più soldi. Bisogna cominciare a risparmiare, su tutti i fronti. E tutti dobbiamo dimostrare di averlo capito. E di crederci. E c’è un solo modo per chiedere sacrifici alla propria comunità: dando l’esempio per primi.

Stefania Agarossi
Gruppo Consiliare Valore e Rispetto

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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