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Da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

“Urgente un piano provinciale che garantisca a tutti servizi adeguati”.

“Una direzione unica tra il Sant’Anna e l’Asl di Ferrara per risparmiare denaro pubblico e per dare una linea precisa alla sanità ferrarese. L’obiettivo deve essere quello di riorganizzare con un piano provinciale la sanità del territorio, garantendo a tutti i Comuni lo stesso livello di servizi, ridurre la mobilità passiva verso il Veneto ed evitare la fuga di professionalità dai nostri ospedali verso altre realtà. Un solo dirigente che gestisca anche i servizi oggi erogati dall’Ospedale universitario può agire con più efficacia e puntare dritto al risultato consentendo oltretutto importanti risparmi sulla dirigenza e sull’apparato che due direzioni si portano dietro. Dispiace che i vertici del Pd, evidentemente punti nel vivo di una questione che sanno essere urgente, fingano di ignorare che l’organizzazione così come la pianificazione delle spese relative alla Sanità, sono di competenza regionale. Sulla questione della dirigenza unica il Pd pone mille vincoli, ad una scelta che certo comporterà passaggi complessi, ma che va impostata e pianificata per dare un servizio migliore ai cittadini. A contrario la posizione disfattista assunta dai vertici regionali, la dice lunga sull’immobilismo che nel settore sanitario sarebbe garantito se il Pd continuerà a guidare l’ente”.

Così il sindaco di Ferrara, presidente della Conferenza socio-sanitaria territoriale, Alan Fabbri, riprende il tema della dirigenza unica tra Asl di Ferrara e S. Anna che “con la doppia dirigenza non garantiscono l’allineamento necessario per ottenere il miglior risultato”.

Alla proposta del sindaco Fabbri aderiscono anche i sindaci del territorio, a partire da Fabio Berganmini, sindaco di Bondeno a Roberto Lodi sindaco di Terre del Reno e ancora Fabrizio Pagnoni sindaco di Copparo, Daniele Garuti sindaco di Poggio Renatico, Paolo Lupini sindaco di Voghiera e Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torello.

“Dopo anni di gestione doppia è evidente l’urgenza di una riforma che preveda una fusione dei vertici tra Azienda Ospedaliera ed Ausl – spiegano – e questo in virtù delle buone prassi già applicate da tempo in tanti settori della pubblica amministrazione, che prevedono la presenza di un solo referente a garanzia di una maggiore efficienza e chiarezza”. Per i sindaci “un beneficio si rifletterebbe su ogni singolo distretto, con una maggiore libertà di gestione di tutti i servizi. Sia a livello operativo che programmatico, inoltre, deve essere avviata finalmente la stesura di un piano provinciale che azzeri le differenze che oggi esistono tra i territori e che gestisca al meglio tutte le risorse disponibili”.

Sulla vicenda prende posizione anche il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli che “sposa il buonsenso della proposta” e chiarisce: “Si tratta di un tema operativo e personalmente non ne faccio una questione politica: è un’idea corretta, non ‘contro’ una parte piuttosto che un’altra, ma a favore della comunità”, spiega. “Ritengo corretto e importante lavorare nell’ottica dell’efficientamento e della razionalizzazione della programmazione sanitaria provinciale. Rispetto a questo risulta imprescindibile la garanzia di un sistema ferrarese che mantenga e incrementi i servizi territoriali e i tre presidi ospedalieri, con un Sant’Anna davvero di secondo livello e altri due ospedali autenticamente di primo livello. È fondamentale dunque che si mantenga un equilibrio territoriale”.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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