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Sabato 25 novembre: la giornata internazionale contro la violenza sulle donne al Carcere Femminile di Giudecca (Venezia)

Sabato 25 Novembre 2023, alle ore 15.00, presso la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, nell’ambito del progetto teatrale Passi Sospesi di Balamòs Teatro negli Istituti Penitenziari di Venezia e in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne 2023, sarà presentato il breve video dallo studio di teatro danza “altro giro, altra corsa…”tratto dall’omonimo scritto di una donna detenuta della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca e diretto da Michalis Traitsis.

Seguirà la proiezione del film “Ariaferma” diretto da Leonardo Di Costanzo: la storia di un vecchio carcere, situato in una zona impervia e imprecisata, che è in dismissione e dove, per problemi burocratici, i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti rimane, con pochi agenti, in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra le persone rimaste si intravedono nuove forme di relazioni.

Due temi, la violenza sulle donne e la vita in carcere, affrontati alla Casa di Reclusione Femminile di Giudecca nella data simbolica del 25 novembre, giornata di iniziative di varia natura per sensibilizzare, ricordare, mobilitare, denunciare la violenza contro le donne che attraversa ogni ambito della vita pubblica e privata, purtroppo apice di una discriminazione che ha origini antiche e continua a perpetuarsi nonostante i cambiamenti politici, culturali e sociali nei secoli.

C’è da interrogarsi se questo abbia un senso, per il rischio di mettere a posto coscienze o di solidarizzare per un solo giorno, nella convinzione che ogni giorno dovrebbe essere quello giusto per essere dalla parte dei diritti e contro ogni discriminazione. Noi non abbiamo risposte, se non il bisogno di esserci comunque e di provare a trovare un senso, attraverso l’arte. Proprio in questa giornata, come se fosse un istante in cui il dolore delle donne possa sospendersi. Per dar spazio alla speranza e restituire bellezza.

“C’è un oscuro sentimento profondo che si nutre di sensi di colpa, raccontano le tante storie di donne – celebri, anonime – che come stelle cadenti illuminano la scena del delitto. Esercizi di resistenza al dolore. Forse la chiave è qui: nella confidenza che le donne hanno col dolore, la palestra che serve a trasformarlo in forza”.

Nel film “Ariaferma” ci sono le mura corrose di due microcosmi conviventi e, al contempo, separati dalle sbarre e dai reciproci ruoli, detenuti e agenti penitenziari. Tra le sbarre, in un luogo dove si sente “l’odore della pena”, si intrecciano vite e si instaurano relazioni umane tra persone, per ruolo  formalmente ostili. Detenuti e agenti penitenziari, che scoprono di avere molto in comune, a cominciare dalla prigionia. Una storia non vera ma molto reale. Il carcere come un labirinto di cui trovare il centro, che si trova proprio dove aumenta il contatto umano. La sequenza più lunga e appassionante del film si svolge proprio durante una cena a lume di candela, improvvisata a causa di un calo di corrente, predisposta fuori dalle celle, con tutti i personaggi intorno al tavolo. Un quadro di suggestiva pacificazione, dove i confini dei ruoli sembrano svanire.

Nell’ambito dell’iniziativa sarà trasmesso un videomessaggio di Salvatore Striano, ex detenuto e attualmente scrittore e attore di vari film tra cui “Ariaferma”.

L’iniziativa è riservata a tutte le persone detenute, al personale della polizia penitenziaria, al personale amministrativo, al personale socio sanitario e agli operatori delle associazioni e delle cooperative della Casa di Reclusione Femminile di Giudecca.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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