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“Solo una cosa è necessaria: tutto”.
(G.K. Chesterton)

Polaroid
Gli uragani non avvisano in estate
alzano le onde come fossero preghiere esaudite
sanno come gelare l’aria e mettono i silenzi dove mancano.
Non arrivare in anticipo
in questo quadrato di tempo che ferma le galassie e mi spezza i
nervi
Non togliere i confini dove ho messo virgole.
Rimaniamo come la polaroid,
dentro al buio di una pagina chiusa.

Anelli
Forse le verità stanno dentro l’anello di congiunzione
hanno il peso del metallo e il movimento circolare della giostra
sono stelle comete che appaiono dopo il diluvio.

Cono d’ombra
Sto dentro al cono d’ombra
nella parte centrale sciolgo tutti i nodi.
Traccio i meridiani con la matita
fanno il giro dei poli e attraversano gli oceani,
la sospensione è la mia perfezione
cancello i tracciati e rinasco seme dentro la terra.

Inverni
Ieri sera la vita non ha soffiato forte
ma la fiamma non è rimasta accesa.
Ci sono inverni improvvisi
quando arrivano non conoscono la regola delle stagioni
gelano il circuito del sangue per chi rimane.
Questa fermata segna quarantasette
è l’anticipo che non si aspetta,
odora di lenzuoli bianchi e disinfettante,
ampi corridoi
carne dilatata e ossa.
Elvis canta ancora una requiem dal palco
con la camicia hawaiana e gli anelli d’oro,
spiega con gli occhi chiusi quanto siamo meteoriti.

Laura Borghesi (Rimini, 1972)
Insegnante di scuola primaria, segue contemporaneamente il suo percorso di studio in poesia e nel 2012 pubblica Scrivere ai tempi delle nuvole informatiche per Fara Editore. Ha partecipato a varie letture nella biblioteca della sua città, recentemente un suo testo è stato utilizzato nello spettacolo teatrale Multistrato dal regista e attore Silvio Castiglioni. Alcuni testi sono stati tradotti e pubblicati sul portale Vallejo. Nel 2019 alcuni inediti vengono scelti per Estroverso. Nel 2017 e nel 2021 alcuni inediti vengono pubblicati per Atelier.

La rubrica di poesia Parole a capo curata da Gian Paolo Benini e Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su Ferraraitalia. Per leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Benini & Guerrini


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it