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“I naufraghi sono coloro che aspettano. Coloro che sono minacciati dal nostro silenzio. Coloro che già sono straziati da un abominevole errore.”
(Antoine De Saint-Exupery)

come chi lascia una vita indecifrabile
rischia l’archivio del silenzio
così il contrario del vero non è il falso
ma l’insignificante
restavi alla fine di una partita persa
soltanto un soffio
lo stesso con cui si perdono i treni

*

Sto qua con l’odio che mi manca

con le dita tolgo polvere alla foto

soffio la paura che non so

difendo la rabbia come un posto di lavoro

in questi giorni passo a portarti un fiore finto

il simbolo migliore un fuoco  spento

*

Senza un addio mi fa male tutto

Resta il guasto anche nelle parole buone

Nel continuarvi cattivi

pur di immaginarvi vivi

Nell’eterno ritorno

quando bastava un buongiorno

*

Quando sei entrata e hai occupato tutto l’odore, l’ultima vertebra che ci ha scritto più lenti, la bocca che ci ricordava la fame dell’animale che portavamo addosso.
Abbiamo cambiato i verbi, gli sguardi per chiamarci interi e dove prima c’erano i capelli adesso c’è questa rabbia di carne che consola, l’ombra sul muro che come femmina ti segue esagera allungandoti e temo ti disperda tra i vestiti che scavalchi e il liquido sul bordo, il fiato corto sulla schiena è la mia aria necessaria.

*

Alessandro Assiri (Bologna, 1962), ha pubblicato in poesia Morgana e le nuvole (2004), Il giardino dei pensieri recisi (2006), Modulazione dell’empietà (2007), Quaderni dell’impostura (2008), La stanza delle poche righe (2010), Cronache della città parallela (2011), In tempi ormai vicini (2012), Appunti di un falegname senza amici (2013), Lo sciancato e Caterina (2014), Lettere a D. (2016), Ontologia della Maddalena (2018), L’anno in cui finì Carosello (2019), Come (Lietocolle/Ronzani Editore, 2022). Collabora a vario titolo con editori italiani e francesi.
La rubrica di poesia Parole a capo curata da Pier Luigi Guerrini esce regolarmente ogni giovedì mattina su periscopioPer leggere i numeri precedenti clicca [Qui]

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Pierluigi Guerrini

Pier Luigi Guerrini è nato in una terra di confine e nel suo DNA ha molte affinità romagnole. Sperimenta percorsi poetici dalla metà degli anni ’70. Ha lavorato nelle professioni d’aiuto. La politica e l’impegno sono amori non ancora sopiti. E’ presidente della Associazione Culturale Ultimo Rosso. Dal 2020 cura su Periscopio la rubrica di poesia “Parole a capo”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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