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da: gruppo consiliare Sinistra Ecologia e Libertà Comune di Ferrara

Il vero problema è capire che tipo di mobilità vogliamo. Se ci deve essere un intervento della collettività si favorisca il TPL aumentando subito le frequenze dei bus. Cispadana è l’emblema della strada sbagliata: andando avanti così pagheremo sempre più cari i mancati investimenti sul Trasporto Pubblico Locale.

Dichiarazione di Leonardo Fiorentini, consigliere comunale indipendente eletto nella lista di SEL:

“E alla fine sono divampate le polemiche sui parcheggi a pagamento a Cona. Sono polemiche legittime, giustificate in particolare dall’entità delle tariffe proposte da Prog.Este. Sono però polemiche un po’ a scoppio ritardato, visto che il fatto che i parcheggi dovessero essere a pagamento era cosa ben risaputa, il quando ed il quanto un po’ meno. E’ evidente che la sciagurata collocazione del nuovo ospedale rende più difficile ogni ragionamento, ed è ancora più evidente che l’incredibile ritardo nell’attuazione di scelte di mobilità pubbliche dello scorso secolo (leggi cantiere della metropolitana di superficie) mette in luce l’inadeguatezza dei servizi di trasporto pubblico verso il nuovo Ospedale. Purtroppo non sarà nemmeno l’auspicata pista ciclabile per Cona a risolvere i problemi di accesso degli utenti all’Ospedale.

Va ricordato che il Comune di Ferrara già oggi, con cospicue risorse proprie, finanzia la linea 6 per Cona arrivando a garantire una frequenza di 4 corse all’ora dalle 8 alle 15. Resta il tema del tempo di percorrenza, che è comunque di poco superiore a compiere lo stesso tragitto con la propria auto. Se ricordo bene credo che il nostro sia praticamente l’unico Comune della Provincia a mettere soldi sul TPL, anche a fronte di un quadro provinciale che non favorisce certo il trasporto pubblico urbano della nostra città. Questo quadro va rivisto al più presto ponendo la questione sul tavolo provinciale e regionale. Come del resto, a chi invoca un intervento della collettività (leggi Comune) per “calmierare” le tariffe dei parcheggi, va posta una domanda di buon senso: non sarebbe meglio investire quelle stesse risorse per aumentare ancor di più le frequenze del Trasporto Pubblico, arrivando finalmente intorno ai 10 minuti (ovvero una frequenza degna di un TPL efficiente), e magari intervenire per rendere più veloce il tragitto, piuttosto che agevolare ulteriormente il trasporto privato?

Perchè il vero problema è decidere che tipo di mobilità vogliamo per il nostro futuro. Purtroppo mi pare che il dibattito nazionale e regionale sia ancora ancorato a vecchi modelli. I cori da stadio utilizzati, anche da amministratori che stimo, per sostenere quel depauperamento di risorse pubbliche e territorio che si chiama “Cispadana”, diverranno lacrime di coccodrillo quando il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi sarà reso a pagamento, uscita per Cona compresa. Allora oltre al parcheggio si pagherà anche il pedaggio, a meno di costose e discutibili strade complanari. Insomma, continueremo a pagare sempre più caro, sia come privati cittadini che come collettività, i mancati investimenti sul Trasporto Pubblico Locale.

Certo non aiuta la causa del trasporto pubblico locale lo sfortunatissimo cantiere della Metropolitana di Superficie. Che, va sottolineato, non è importante solo per i cittadini di Via Bologna, o per gli utenti di Cona, ma è fondamentale per il futuro della nostra città. Ricordo che l’intero Piano Strutturale Comunale ha concentrato le (eventuali) espansioni su quell’asse di mobilità pubblica, mentre sarebbe strategico un suo sviluppo sia verso Pontelagoscuro che verso Bondeno. In questa legislatura il consiglio comunale nella sua interezza ha giustamente posto molta attenzione su questo cantiere, chiedendo più volte a FER un aggiornamento sullo stato dei lavori. Nelle prossime settimane convocherò un’altra commissione informativa sulla situazione del cantiere della metropolitana di superficie. E’ diventato purtroppo un appuntamento semestrale, perché su quel cantiere la città non ha solo bisogno di risposte, ma anche di fatti.”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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