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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Tra gli indirizzi strategici assunti dalla Giunta Comunale nei giorni scorsi, spicca l’approvazione di una delibera (n° 204/2014), finalizzata ad andare incontro alle persone in condizioni di grave svantaggio socio-economico, quale misura prioritaria di inclusione sociale e di prevenzione da forme di emarginazione. Visto il perdurare della crisi, che ha coinvolto ampie fasce della popolazione, fenomeno che anche nel nostro Paese ha comportato un aumento della precarietà, della disoccupazione e un incremento del ricorso alla cassa-integrazione, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto di implementare e potenziare interventi rivolti a persone appartenenti a nuclei in stato di reale indigenza, ad adulti a rischio di emarginazione sociale e in grave difficoltà economica, nonché ad ex-detenuti. Gli strumenti operativi messi a disposizione dalla normativa vigente per agevolare l’inserimento lavorativo di tali categorie di persone, sono i tirocini formativi e di orientamento (dedicati ai giovani che hanno conseguito un titolo di studio entro e non oltre 12 mesi), i tirocini di inserimento o reinserimento al lavoro, rivolti a disoccupati, anche in mobilità o a inoccupati e i tirocini di orientamento e formazione o reinserimento a favore di persone con disabilità certificata. Vi sono inoltre i “Progetti di integrazione sociale in contesto lavorativo”, volti a superare l’ottica assistenzialistica del contributo economico. La volontà di sostenere con decisione politiche a favore del lavoro rappresenta per l’Amministrazione Comunale una priorità massima ed è proprio in quest’ottica che si è pensato di realizzare un protocollo d’intesa con tutti gli attori principali individuati per legge (associazioni di categoria, scuole, Università, Centri per l’impiego, Aziende sanitarie locali, ASP, comunità terapeutiche), per favorire concretamente sbocchi occupazionali. L’Assessorato alle Politiche Sociali intende così avviare, in forma sperimentale, una cabina di regia, denominata “Tavolo per l’inclusione lavorativa di persone in condizioni di svantaggio”, che focalizzi il proprio impegno nella promozione della cultura della solidarietà e della responsabilità in campo economico. Il suddetto Tavolo dovrà realizzare un sistema di interventi, volti ad incrementare il numero delle aziende locali disponibili ad accogliere percorsi di integrazione lavorativa, garantendo alle stesse supporto tecnico e/o forme di incentivazione. Il compito del citato Tavolo per l’inclusione lavorativa dovrà estrinsecarsi anche attraverso lo studio di progetti che favoriscano l’acquisizione di competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro. A presiedere e a coordinare il tavolo sarà il Sindaco o un suo delegato, ma faranno parte del nuovo organismo anche il Responsabile dei Servizi Sociali, il Responsabile dell’ASP del Delta Ferrarese e un rappresentante delegato per ogni ente firmatario del protocollo di intesa.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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